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Taxidrivers Magazine

Roma riflessa nel grandangolo del cinema tra i miti culinari italiani per Quisine

Il magazine QUISINE, costola del portale gastronomico QUANDOO nell’esplorare le tendenze del gusto, coinvolge il cinema e la sua capacità di incarnare icone di vita e di stile.

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Il magazine QUISINE, costola del portale gastronomico QUANDOO nell’esplorare le tendenze del gusto, coinvolge il cinema e la sua capacità di incarnare icone di vita e di stile. Roma da sempre è un simbolo che il linguaggio cinematografico ha saputo raccontare nelle sue contraddizioni, sfaccettature, e il cibo con le sue location memorabili rappresenta un filtro emblematico e affascinante. Lo speciale tour cinegastronomico romano che Quisine propone inizia nell’ex convento completamente affrescato in via Borgo Santo Spirito, dentro Palazzo della Rovere, una delle location della Roma contemporanea e metafisica raccontata da Paolo Sorrentino ne La Grande Bellezza (2013): eleganza, sfarzosità e il fascino capitolino sono incarnati ne La Veranda, abbinati ad una gastronomia ricercata di cucina romana e mediterranea. Lo storico Necci o più comunemente Bar Necci, immortalato da Pier Paolo Pasolini in alcune scene del suo Accattone (1961), svela il lato più neorealista di Roma e di un quartiere, il Pigneto, fulcro oggi della nuova movida cittadina. Un luogo capace di trasformarsi dal giorno alla sera, perfettamente integrato nella molteplicità etnica e culturale che Roma esprime… L’allegria e la vivacità della Buzzicona sul litorale di Ostia riecheggia invece quella romanità inconfondibilmente espressa da Alberto Sordi in film come Lo Sceicco Bianco (1952), I Vitelloni (1953), Un Americano a Roma (1954) e culinariamente identificata nell’abbacchio allo scottadito, nei bucatini all’amatriciana, nei rigatoni alla carbonara. Quadri, fotografie e citazioni di Alberto Sordi non lo fanno dimenticare ai suoi fan più affezionati. Federico Fellini è senza dubbio il cineasta che più di tutti ha reso celebre attraverso la macchina da presa Roma e lo stile italiano nel suo periodo più folgorante: quello de La Dolce Vita (1960)… Il Fellini lo omaggia nella location tra Villa Borghese e via Veneto, dentro l’inno culinario ai gloriosi anni Sessanta con piatti della tradizione romana riadattati in chiave moderna, negli accostamenti originali e sorprendenti. Un altro attore che identifica Roma è senza dubbio Nino Manfredi. In nome del Papa Re (1977) è il legame con il potere temporale della Chiesa, identità così preponderante nell’influenzare un pezzo importante della storia, della cultura e della tradizione della città eterna. Papa Re a Trastevere si ispira a quel periodo nel legame di atmosfera da antica trattoria e nelle specialità tipicamente romane come gli spaghetti cacio e pepe, i saltimbocca alla romana, i carciofi alla giudia.

Buon viaggio nel cinema e nel gusto.

Maria Cera

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