Appare qualche giorno fa su Il Messaggero l’articolo “SOLO 8 LE ARENE APERTE MENO FILM SOTTO LE STELLE“ che lamenta la diminuzione degli spazi estivi cinematografici. L’articolo tralascia però di ricordare il valore e la presenza di un sistema sale che a Roma, ad estate inoltrata, continua ad offrire al pubblico l’opportunità di vedere film sul grande schermo nelle migliori condizioni tecnologiche e di confort, che non sempre caratterizzano quelle delle arene, su cui sarebbe interessante conoscere anche il parere degli autori che spesso, vedono proiettare i loro film in condizioni a dir poco “inadeguati”.
Ad oggi, comunque, sono 30 le strutture cinematografiche aperte su Roma per un totale di 213 schermi che con rilevanti oneri ed incondizionata passione continuano a svolgere la loro attività.
“Queste strutture –dichiara il Presidente dell’Anec Lazio Giorgio Ferrero- rappresentano un impegno concreto, serio e dispendioso per il mantenimento dell’offerta cinematografica sul nostro territorio per 365 giorni l’anno, nonostante la carenza del prodotto che anche in questa circostanza, ci penalizza rispetto agli altri Paesi Europei e che continua ad essere una delle questioni più spinose che ancora oggi, nonostante i cospicui investimenti, mettono in difficoltà l’esercizio cinematografico romane ed italiano.
Proprio sulla persistente ed anomala carenza del prodotto durante i mesi estivi, sarebbe apprezzabile un’analisi più attenta, articolata ed approfondita da parte degli osservatori, per mettere in evidenza un’ anomalia tutta italiana, che ci costringerà a chiedere contratti collettivi stagionali per i lavoratori del nostro settore”.