Terminator Genisys

Terminator Genisys è il nuovo, confusionario, reboot della saga adrenalinica e fantascientifica firmata da James Cameron negli anni ‘80. Diretto da Alan Taylor e interpretato da un maturo Arnold Schwarzenegger, il film è disponibile nelle sale italiane dal 9 Luglio 2015 distribuito da Universal Pictures.

Sinossi: Nel 2029 John Connor (Jason Clarke) scopre che la pericolosa identità artificiale Skynet ha inviato nel 1984 un Terminator mutaforma per eliminare Sarah (Emilia Clarke), sua madre. Davanti alla possibilità che in un futuro alternativo il leader della resistenza non venga mai concepito e che quindi l’umanità sia sottomessa alle macchine, John invia il suo braccio destro Kyle Reese (Jail Courtney) a salvare la donna. Raggiunto il passato, però, il ragazzo scopre che Sarah è consapevole della minaccia di Skynet e, in attesa del suo arrivo, ha già organizzato un piano di attacco insieme a “Papà” (Arnold Schwarzenegger), il Terminator T-800 che l’ha accudita dopo la morte dei suoi genitori.

Recensione: Dopo aver firmato la regia barocca e scenografica di Thor: The Dark World, Alan Taylor torna dietro la macchina da presa per realizzare Terminator Genisys, reboot della saga che negli anni ’80 collocò Schwarzenegger nell’olimpo dei miti di Hollywood. Recuperando la sceneggiatura originale redatta da James Cameron, gli autori Laeta Kalogridis e Patrick Lussier ne rivisitano i personaggi, ne modernizzano le caratteristiche e li proiettano in realtà alternative e ambivalenti. Introducono vorticosi viaggi temporali, entità ambigue e antropomorfe, mutazioni cibernetiche e ibridi maleodoranti che movimentano la narrazione, la arricchiscono e la esasperano tanto da renderla subito instabile e funambolica. Costringendo, dunque, i personaggi a barcamenarsi in un mondo apocalittico pieno di situazioni assurde e grottesche, il regista abbina temi fantascientifici, scene d’azione e momenti drammatici destabilizzando rapidamente l’equilibrio logico – sintattico del prodotto stesso.

Nonostante l’autoironia impietosa di Schwarzenegger, capace di proclamarsi sin dai primi fotogrammi “vecchio ma non obsoleto”, e i numerosi richiami al noto universo zemeckiano, la pellicola non riesce a soddisfare pienamente le aspettative del pubblico. Gli spettatori, infatti, seppur consapevoli di trovarsi davanti a un prodotto altisonante e logorroico, finiscono ben presto per ritenere il nuovo capitolo della saga soltanto una confusa anomalia visionaria in cui i robot sono più umani degli umani stessi e gli uomini si rivelano semplicemente degli eterni prometei che cercano la gloria e non la trovano mai.

 Martina Calcabrini