Latest News
“Raccontare gli Spazi” – Workshop di Regia con Davide Ferrario
Milano, 19 settembre, 3 ottobre e 10 ottobre 2015. Iscrizioni aperte fino al 31 agosto
Published
9 anni agoon
By
TaxidriversCome si racconta un luogo dell’arte?
Davide Ferrario lo spiegherà durante il workshop di regia organizzato da Milano Film Network e Invideo-Mostra Internazionale di video e cinema oltre.
La sfida sarà quella di realizzare un film a episodi che rappresenti i nuovi spazi dell’Arte a Milano. Il risultato sarà presentato in occasione della prossima edizione di Invideo (dal 28 ottobre al 1 novembre 2015).
Rappresentare i luoghi dell’Arte: “E’ questo uno dei fronti – anzi, uno dei principali – su cui si combatte la battaglia della contemporaneità. Puoi uccidere un nemico ma non la civiltà che rappresenta.”Lo dice Davide Ferrario che nell’ultimo anno ha seguito la ristrutturazione, fino alla riapertura, dell’Accademia Carrara di Bergamo. Ma come si racconta un luogo dell’arte? “Occorre assorbire un’atmosfera, lasciare che sia il luogo a suggerirti le sue storie.” “C’è un respiro, dentro ogni museo, che bisogna sentire e rispettare.”
Davide Ferrario volge in chiave didattica il suo approccio partecipativo e investigativo ai luoghi che conservano l’arte. La sua sensibilità e la sua capacità di individuare nei dettagli lo spirito di un luogo si tradurranno in preziosi suggerimenti allo sguardo in una guida all’articolazione discorsiva delle immagini, sia essa narrativa o saggistica, e a un puntuale e serrato confronto sulle pratiche realizzative. Obiettivo: realizzare dieci piccoli film capaci di rappresentare i nuovi spazi dell’Arte a Milano.
Il workshop sarà strutturato in tre incontri, che si terranno a Milano nelle seguenti date: 19 settembre, 3 ottobre, 10 ottobre 2015. Il primo incontrò sarà dedicato ad un momento introduttivo ed all’analisi dei singoli progetti da parte del docente, che si confronterà con ciascuno dei registi selezionati sul lavoro che essi andranno a realizzare. I partecipanti avranno quindi a disposizione due settimane per effettuare le prime riprese nei luoghi scelti. Un primo montaggio del materiale realizzato sarà oggetto di discussione del secondo incontro, il 3 ottobre. I partecipanti torneranno infine a confrontarsi in aula con il docente nell’ultimo incontro previsto per il 10 ottobre. Entro il 17 ottobre 2015, infine, tutti dovranno consegnare i propri lavori per la fase di finalizzazione.
Il risultato sarà un film collettivo a episodi, ciascuno della durata di 5 minuti massimo, che verrà presentato in occasione della prossima edizione di Invideo-Mostra Internazionale di video e cinema oltre.
Il corso, a numero chiuso – al massimo 12 partecipanti – é rivolto a giovani filmmaker che abbiano già realizzato almeno un lavoro audiovisivo proiettato in pubblico e che abbiano la disponibilità di attrezzature di ripresa (videocamera o macchina fotografica) e di montaggio.
Le candidature complete di curriculum, breve presentazione del progetto (max 2000 battute) e link ai precedenti lavori devono essere caricate nell’apposito entry form, entro il 31 agosto 2015, al seguente link: milanofilmnetwork.it/workshop.php?id=29#pos.
I progetti presentati dovranno avere ad oggetto uno dei nuovi spazi dell’arte a Milano, quali ad esempio il Museo del Novecento, il Mudec (Museo delle Culture), La Casa delle Culture del Mondo etc. Gli esiti della selezione verranno comunicati entro il 7 settembre 2015.
Per ulteriori informazioni:
workshop@milanofilmnetwork.it
Davide Ferrario
Critico, scrittore, regista. Si avvicina giovanissimo al mondo della critica cinematografica e dopo la laurea in Letteratura angloamericana, comincia ad occuparsi a tempo pieno alla scrittura e alla distribuzione di prodotti del grande schermo con la Lab80 di Bergamo. Scrive sulla prestigiosa rivista “Cineforum”, pubblica una monografia sul regista tedesco Rainer Werner Fassbinder e prende i primi contatti con il cinema indipendente americano, di cui diverrà l’agente più importante, portando in Italia le opere di Jim Jarmusch, John Sayles e Susan Seidelman. Nei primi anni Ottanta si dedica alla stesura della sceneggiatura di 45° parallelo di Attilio Concari, poi debutta alla regia con il cortometraggio Non date da mangiare agli animali (1987). Scrive sceneggiature per numerosi registi con i quali collabora (Occhi che videro e Manila Paloma Bianca su tutti) e forma il suo stile, sperimentando e indagando nelle strutture di diversi generi cinematografici. Nel 1989 esordisce alla regia di un lungometraggio, La fine della notte, seguito poi dalla commedia Anime fiammeggianti (1994), melò rielaborato in commedia grottesca con risvolti surreali che racconta la ‘cattiva’ rinascita di un uomo abbandonato dalla moglie.
Tv, documentari e i giovani in crisi
. Si occupa anche di serialità televisiva e nel 1990 dirige sei puntate della mini-serie American Supermarket, un ritratto ironico sulle abitudini degli italiani degli anni Cinquanta, e il documentario Lontano da Roma (1991), incentrato sulla struttura della “Lega Lombarda”, presentata nei suoi pregi e difetti. Lo spirito militante di Ferrario lo porta a sentirsi a proprio agio nella realizzazione di documentari: nel 1995 lavora assieme a Guido Chiesa per dare voce al progetto di Materiale resistente, dove le immagini d’epoca della resistenza partigiana si mescolano ad una colonna sonora dall’animo pop/rock, poi ripercorre le tappe del viaggio Reggio Emilia-Mongolia del gruppo musicale CSI in Sul 45° parallelo (1997). Ritorna al cinema di fiction con il giovanilista e cinico Tutti giù per terra (1997) con Valerio Mastandrea nei panni di uno studente di filosofia fuori corso, bloccato tra la voglia di scappare e quella di restare e lottare per una vita migliore. In quest’ultimo film, Ferrario riesce a dare voce a quelle generazioni di disorientati che caratterizzano la fine degli anni Novanta, senza strafare ma mantenendo saldo uno sguardo di sincero realismo.
Sperimentazioni stilistiche
. Si confronta con la commedia di viaggio in Figli di Annibale (1998) con Diego Abatantuono, cambia totalmente genere con Guardami (1999), ispirato alla vita della pornostar Moana Pozzi, film spregiudicato che indaga senza pudore nel mondo del cinema pornografico, tema che non ha trovato consensi nel pubblico e nella critica. Gira i documentari La rabbia (2000) e Le strade di Genova (2002), dopodichè ritrova un dialogo più sereno con gli spettatori con il film successivo, Se devo essere sincera (2004), dove una straordinaria Luciana Littizzetto si divide tra l’amore un po’ raffreddato del marito e quello nuovo per un commissario di polizia interpretato dal comico Neri Marcorè, una commedia col morto tratta dal romanzo di Margherita Oggero “La collega tatuata”.
La magia dell’arte e l’omaggio a Primo Levi
. Nel 2004 prende la macchina da presa e la porta a perlustrare i corridoi, gli angoli nascosti e la magia del Museo Nazionale del Cinema di Torino, presentati poi nel film Dopo mezzanotte, interamente realizzato in digitale che ottiene tre nomine al premio David di Donatello. L’anno dopo ripercorre i seimila chilometri che Primo Levi fece da Auschwitz per raggiungere Torino nel documentario La strada di Levi (2005), scritto e diretto assieme a Marco Belpoliti. Nel 2008 esce nelle sale Tutta colpa di Giuda – Una commedia con musica dove una vitale Kasia Smutniak interpreta una regista teatrale alle prese con la messa in scena della Passione di Cristo all’interno di un carcere, tra la questione dell’indulto e lunghe riflessioni acute sul senso della religiosità.
Nel 2014 il suo film La zuppa del demonio, un documentario sugli effetti che l’industrializzazione e il progresso hanno avuto sulla società, viene presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia.
Milano Film Network è il progetto realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cariplo che unisce l’esperienza e le risorse dei sette festival di cinema milanesi per offrire una proposta culturale lungo tutto l’anno e una serie di servizi per chi si occupa di cinema e audiovisivo a Milano e in Italia. Il network, nato da un’auto organizzazione dei sette festival di cinema della città di Milano – Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina, Festival MIX Milano, Filmmaker, Invideo, Milano Film Festival, Sguardi Altrove Film Festival, Sport Movies & Tv Fest – mira a includere non solo gli operatori del settore audiovisivo ma anche istituzioni e attori socio-economici, a riconoscimento della valenza del cinema in quanto forma d’arte ma anche settore produttivo che genera ricadute positive sul tessuto urbano.
LINK UTILI
www.milanofilmnetwork.it
facebook: MFN – Milano Film Network
twitter: @MilanoFilmNet