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Film da Vedere

“Senso” di Luchino Visconti

"Senso", capolavoro di Luchino Visconti del 1954

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Senso è un film del 1954 diretto da Luchino Visconti, con Farley Granger e Alida Valli quali interpreti principali. Assistenti alla regia furono Francesco Rosi e Franco Zeffirelli, entrambi all’epoca quasi all’inizio della carriera.

A Venezia, alla vigilia della battaglia di Custoza, una patrizia veneta, la contessa Livia Serpieri, il cui marito parteggia per l’Austria, si innamora di un giovane ufficiale austriaco, Franz Mahler. L’amore diventa ben presto passione e non tarda a privarla di ogni ritegno. Franz è un individuo equivoco e vile che finge di amare Livia mentre in realtà mira solo al suo denaro perché ne ha bisogno per pagare un medico e farsi esonerare dal servizio militare. Livia è così cieca che non si accorge di nulla e quando lui le chiede il denaro lei non esita a dargli quello che i patrioti italiani le hanno affidato per le spese di guerra. Franz, avuto quello che voleva, non si fa più vivo con Livia, ma lei si mette sulle sue tracce e lo raggiunge. L’incontro è terribile. Livia fuori di sé, corre al Comando austriaco e rivela con quale inganno Franz sia riuscito a farsi esonerare. Il giovane viene fucilato e Livia perde la ragione.

Il film è tratto da un omonimo e breve racconto di Camillo Boito, parte di una «bella antologia di novelle intitolata Il maestro del Setticlavio» pubblicata a cura di Giorgio Bassani, presso l’Editore Colombo di Milano. Luciano De Giusti racconta che alla fine del 1952 Visconti e la sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico erano impegnati con la casa di produzione “Lux” nella preparazione di Marcia Nuziale, un film sulla crisi del matrimonio cattolico, progetto a cui alla fine la casa produttrice decise di rinunciare, chiedendo tuttavia delle idee alternative. Il regista e la D’Amico ne proposero cinque, tra cui la novella di Boito, che la D’Amico ricordava di aver letto.

«Quando la “Lux” accettò il progetto – ha scritto Alessandro Bencivenni– Bassani fu invitato a collaborare alla sceneggiatura. La produzione affiancò due sceneggiatori di sua fiducia, cioè Giorgio Prosperi e Carlo Alianello. Infine Paul Bowles e Tennessee Williams furono chiamati a elaborare la versione inglese dei dialoghi». Sin da allora il film fu presentato come «il più notevole sforzo finanziario e organizzativo compiuto durante l’anno nel quadro della produzione cinematografica italiana».

«A Visconti – ha scritto Pio Baldelli – la novella di Boito parve troppo scheletrica: ha voluto fare in grande, nello spazio, nel tempo, in primo luogo complicando la situazione psicologica dei protagonisti e secondariamente l’ambiente del trapasso tra due mondi». Anche Fernaldo di Giammatteo sostiene che «dilatando la modesta novella naturalistica di Boito, Visconti si pone alcuni obiettivi: narrare una storia di abiezioni e di viltà, costruire uno spettacolo “bello in sé”, esprimere un giudizio su un gruppo sociale, il medesimo cui egli appartiene, e un’epoca storica, il Risorgimento».

Con questi intenti si mise mano alla sceneggiatura che si sviluppò con diverse versioni. Le ricostruzioni di G.B. Cavallaro e di Lino Micciché ne individuano almeno tre: la prima, scritta a più mani e conclusa nell’aprile del 1953, manteneva il titolo della novella, oppure Custoza, (ma si pensò anche a I vinti) e in essa la vicenda è posteriormente raccontata da Livia a Ussoni. Ne seguì una seconda, elaborata solo da Visconti e D’Amico, con titolo Uragano d’estate senza più flashback del racconto e con una distribuzione diversa degli episodi. Ma fu una terza, detta continuity ed utilizzata anche per il doppiaggio, quella su cui fu in gran parte costruito il film e nella quale vi fu l’intervento dei due autori stranieri. Il tutto richiese tempi lunghi: «Senso lo cominciammo in primavera – è il ricordo della Cecchi D’Amico e d’estate mi trasferii da Luchino a Ischia, poi lo seguii con Bassani a Venezia e a Milano. L’estate dell’anno dopo arrivò Tennessee Williams portandosi dietro Bowles per riadattare i dialoghi in inglese.

  • Anno: 1954
  • Durata: 115'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Luchino Visconti

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