Poltergeist è il pallido remake dell’omonima pellicola orrorifica firmata da Tobe Hooper nel lontano 1982. Diretto da Gil Kenan e girato in 3D nativo, il film è disponibile nelle sale italiane dal 2 Luglio 2015
Poltergeist è il pallido remake dell’omonima pellicola orrorifica firmata da Tobe Hooper nel lontano 1982. Diretto da Gil Kenan e girato in 3D nativo, il film – presentato in anteprima al Fanta Festival di Roma – è disponibile nelle sale italiane dal 2 Luglio 2015 distribuito da 20th Century Fox.
Sinossi: La famiglia Bowen è costretta a trasferirsi in una vecchia dimora residenziale a causa del licenziamento del marito. La piccola Madison inizia subito a comportarsi in modo strano: viene sorpresa a parlare da sola, a fissare il televisore gridando “Sono arrivati!” e a rimanere ipnotizzata davanti l’armadio della sua cameretta. Quando la bambina, improvvisamente, scompare comunicando con la famiglia soltanto tramite la voce, i Bowen sono indotti a rivolgersi a specialisti del paranormale e a chiedere aiuto persino al famoso Carrigan Burke.
Recensione: Dopo aver dimostrato il proprio talento artistico nel film d’animazione Monster House, il regista Gil Kenan siede in cabina di regia per firmare il remake di Poltergeist, fortunata pellicola demoniaca realizzata nel 1982 dal talentuoso Tobe Hooper. Decidendo di rimanere fedele alla trama originale ma di adattarla all’attuale situazione sociale, politica ed economica, Kenan introduce mezzi massmediali e interattivi di ultima generazione. Prodotti tecnologici, costosi e avanguardistici, dunque, costellano ogni fotogramma della pellicola, esaltati per la loro capacità di trasmettere messaggi in breve tempo e a lunga distanza. Dimenticandosi, però, che questi possono rivelarsi portali di comunicazione con mondi – e specie! – differenti, il regista li relega in secondo piano e li declassa a semplici oggetti di arredo di un mausoleo di basso borgo. La dimora dei Bowen, infatti, non è una vera e propria casa organica che vive e agisce come un qualsiasi organismo vivente, ma solo un’abitazione infestata da presenze metafisiche e demoniache che sono una sorta di fantasmi più arrabbiati e dispettosi del normale. Questi, infatti, si insinuano negli oggetti, li animano e li utilizzano come armi di attacco letale o come strumenti di cattura e tortura. Agendo come orde impazzite che bramano vendetta per la loro situazione altalenante tra due mondi di cui si rivelano reietti, le entità malefiche divengono una minaccia palpabile, maligna e deleteria per la mente e il corpo umano. Nonostante le premesse, però, Poltergeist si limita a ricalcare troppo fedelmente la sceneggiatura della pellicola originale – firmata da un allora giovanissimo Steven Spielberg – ne ricrea temi, stilemi e leitmotiv senza contestualizzarli e aggiornarli completamente. Privando dunque il prodotto di freschezza e originalità, il nuovo Poltergeist finisce ben presto per rivelarsi uno dei tanti remake destinato a vivere in eterno nell’ombra del suo originale.