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Due rarità targate Corman e il decamerotico di Alfaro in dvd

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Su script del Charles B. Griffith che ha poi sceneggiato Anno 2000 – La corsa della morte (1975) di Paul Bartel e diretto Nel regno dei malvagi stregoni (1989), rivive in dvd La creatura del mare fantasma (1961), uno dei più bizzarri lavori del re dei b-movie Roger Corman, già attivatosi, all’epoca, per concepire le sue note trasposizioni cinematografiche dagli scritti di Edgar Allan Poe.
Con un Antony Carbone che sbeffeggia in maniera evidente Humphrey Bogart nel ricoprire il ruolo dell’ex mafioso Renzo Capetto, alla guida di una banda di criminali offertisi di accompagnare un gruppo di militari fuori da Cuba insieme ad uno scrigno di cassa di cui, ovviamente, hanno intenzione di impossessarsi, la vicenda in bianco e nero dell’agente segreto infiltrato Sparks Moan, ovvero il Robert Towne in seguito sceneggiatore dei primi due Mission: impossible e di Chinatown (1974), per il quale ottenne l’Oscar.
Vicenda che vede il gruppetto organizzare una messinscena con un falso mostro marino che dovrebbe uccidere i militari, senza immaginare, però, di trovarsi ad avere a che fare con una vera creatura delle acque che inizia a seguirli.
Creatura talmente finta e bizzarra che, complici anche gli assurdi dialoghi, ha finito per consegnare alla storia degli scult la pellicola, il cui disco Pulp Video – corredato di lobby cards quali extra – presenta, però, soltanto la traccia inglese sottotitolata, non quella italiana 2.0 erroneamente riportata dietro la fascetta.

L'ultima donna sulla Terra
Pellicola, tra l’altro, messa in piedi sul set e con ciò che rimase del già modesto budget de L’ultima donna sulla Terra (1960), reso anch’esso disponibile su supporto digitale dalla label, in versione originale sottotitolata e con otto minuti di scene tagliate quali contenuti speciali.
In scena, ancora Carbone e Towne (anche qui sceneggiatore), il primo nei panni del ricco industriale Harold Gern, il secondo in quelli del suo assistente Martin Joyce, in crociera in yacht insieme a lui e alla moglie Evelyn alias Betsy Jones-Moreland, i quali, emersi da un’escursione subacquea, si trovano davanti ad una incredibile sorpresa: una fulminea guerra nucleare ha cancellato ogni forma di vita sulla superficie della Terra.
Un plot, quindi, la cui tematica riprende quella de La fine del mondo (1959) di Ranald MacDougall, con la differenza che qui viene accentuata la componente sessuale, soprattutto a causa del fatto che i due uomini , oltre a lottare per la sopravvivenza, combattono per il possesso della donna, unica rimasta.
Tanto che, pur trattandosi di un racconto fantastico, a spiccare – a cominciare dal simbolico combattimento di galli posto in apertura – è la pessimista, forte componente socio-politica, tempestata di riflessioni sul senso del potere e dei rapporti umani (compreso il matrimonio) e sull’effettivo valore dei soldi e degli oggetti in un mondo praticamente azzerato.

L'ultimo decameron
Ma, se parliamo di donne, non possiamo fare a meno di dare uno sguardo a L’ultimo Decameron – Le più belle donne del Boccaccio (1972), già noto con il titolo Decameron n° 3 – Le più belle donne del Boccaccio, ora in home video per Mustang Entertainment.
Sotto la regia dell’Italo Alfaro poi responsabile anche di Canterbury proibito (1972), uno dei sequel apocrifi al capolavoro pasoliniano derivato dalle novelle di Giovanni Boccaccio, in questo caso strutturato su sette episodi; a cominciare da quello che vede Filippa, cui concede anima e gran corpo Antonella Murgia, processata per adulterio ma capace di convincere il giudice ad assolverla mostrandosi nuda.
Per poi proseguire con Ricciardetto, che, interpretato da Alberto Atenari, ottiene le grazie della moglie Catella alias Letizia Lehir maltrattandola, e con Lidia, incarnata da Beba Loncar e che arriva a tradire il marito sotto ai suoi occhi per mezzo della scusa di un incantesimo.
Mentre Rosita Torosh ricopre il ruolo di Francesca, vedova indecisa tra due uomini, Femi Benussi quello di Isabella, che ha due amanti e fuga i sospetti del marito e Marina Malfatti è una giovane donna che escogita il tradimento nei confronti del gelosissimo marito che l’ha segregata.
Prima che si concluda con Angela Covello divisa tra due frati; al servizio di umorismo sexy in costume che, comprendente una breve apparizione per il caratterista Enzo Robutti, include qui una sequenza senza audio censurata e reintegrata.

Francesco Lomuscio

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