Film da Vedere

“Casinò” di Martin Scorsese

Casinò (Casino) è un film del 1995 diretto da Martin Scorsese, con Robert De Niro, Sharon Stone e Joe Pesci

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Casinò (Casino) è un film del 1995 diretto da Martin Scorsese, con Robert De Niro, Sharon Stone e Joe Pesci. Viene spesso considerato la terza parte della trilogia della mafia di Scorsese, iniziata nel 1973 con Mean Streets, proseguita nel 1990 con Quei bravi ragazzi ed ultimata con questa pellicola nel 1995. Il film è basato sul romanzo di Nicholas Pileggi, Casino: Love and Honor in Las Vegas, basato a sua volta sulla vera storia di Frank “Lefty” Rosenthal ed Anthony “The Ant” Spilotro.

Per la sua interpretazione Sharon Stone ottenne una nomination all’Oscar come miglior attrice ed un Golden Globe per la migliore attrice, Scorsese ricevette una nomination al Golden Globe per la miglior regia e Dante Ferretti, nel 1996, si aggiudicò il Nastro d’Argento per la migliore scenografia.

Negli Stati Uniti, il film uscì il 22 novembre 1995, arrivando in Italia il 13 marzo 1996.

Il cast del film vede Robert De Niro, Joe Pesci, Sharon Stone e James Woods come protagonisti, tutti affiancati da una schiera di attori più o meno noti. Richiamando Pesci e De Niro, con Scorsese alla regia, si ricreava la squadra vincente (anche se mancava Ray Liotta) che era riuscita a trasporre su grande schermo il mondo mafioso in Goodfellas. La cosa era favorevole, poiché i rapporti tra gli attori erano già ben consolidati: nel periodo intercorso tra Goodfellas e Casinò, De Niro aveva addirittura diretto un film sul mondo della mafia, Bronx, in cui aveva fatto recitare Pesci, rinsaldando ancora di più il proprio rapporto con l’attore. De Niro arrivò a dire che, oramai, lui e Pesci erano come fratelli. Joe Pesci, dal canto suo, aggiunse che per molti attori il lavorare al fianco di De Niro potrebbe risultare frustrante, mentre per lui non lo è mai stato. «Siamo un bel trio di lavoro» – concluse Pesci.

Per calarsi di più nel ruolo di Sam Rothstein, personaggio modellato sul vero Frank Rosenthal, De Niro lo incontrò. «È sempre più interessante incontrare la persona reale. Anche se la storia è romanzata, quella persona ti fornisce gli spunti, sebbene poi tu debba cambiarli per questioni legali o altro, ma puoi sempre sfruttarli in altro modo», disse De Niro circa il suo incontro con l’imprenditore. Dopo il primo incontro, De Niro sentì svariate volte Rosenthal al telefono e lo incontrò, insieme a Scorsese, per un paio di scene fondamentali: quella dell’esplosione della propria auto e quella del pestaggio di Lester Diamond.

In questo trio già ben collaudato doveva per forza inserirsi il personaggio femminile di Ginger, che, a detta di poliziotti, mafiosi e dei giocatori d’azzardo, era bellissima e furbissima. La partecipazione di Sharon Stone per il ruolo di Ginger non fu cosa facile: il primo incontro con Scorsese sfumò per ragioni sconosciute, al secondo incontro il regista non si presentò a causa di un guasto al treno con il quale stava arrivando. La Stone capì erroneamente che Scorsese non la volesse provinare e cercasse delle giustificazioni, quindi, quando Ellen Lewis la chiamò per una terza audizione, la Stone rifiutò. Fu Scorsese stesso che, venuto a sapere che la Stone stava cenando in un ristorante vicino, corse a chiederle di partecipare al film. Dopo aver avuto un colloquio con il regista, la Stone accettò di fare un provino per la parte assegnatale. Sharon non ebbe notizie per mesi, sino a quando, un giorno, la Universal non la chiamò, comunicandole che Scorsese e De Niro tornavano in California e volevano rivederla. Nonostante le paure dell’attrice, Scorsese era rimasto colpito dall’audizione, sapendo tuttavia che questa si era trattenuta per paura di apparire troppo brutale

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