Marco Pollini, regista di Le Badanti, cerca di restituire un ritratto sincero della vecchiaia e della vita delle badanti nel nostro Paese, attraverso una storia interpretata da un ricco e variegato cast artistico
In un momento di forte cambiamento nel nostro Paese, il cinema “sociale” (o d’immigrazione) potrebbe farsi portatore delle tematiche legate all’integrazione e soprattutto può dare la possibilità agli Italiani di capire e interpretare i momenti del delicato passaggio verso una società interculturale; Marco Pollini, regista di Le Badanti, cerca di restituire un ritratto sincero della vecchiaia e della vita delle badanti nel nostro Paese, attraverso una storia interpretata da un ricco e variegato cast artistico.
Sinossi:. Lola (Samantha Castillo), Carmen (Nadiah M.Din) e Irina (Anna Jimskaya) arrivano in Italia da tre continenti diversi scappando da paesi che vivono sotto un regime dittatoriale oppure in condizioni economiche sfavorevoli, alla ricerca di una vita migliore, soprattutto per i loro figli; nella provincia di Verona le loro vite nemmeno si sfiorano, alle prese ciascuna con le difficoltà quotidiane: Lola cerca un lavoro onesto ma viene ricercata per festini privati, Carmen viene messa alla porta dalla vedova dell’uomo che assisteva e Irina, illusa dall’uomo che amava, si ritrova a fare la lavapiatti e a subire soprusi nel ristorante di lui; il destino le mette sulla stessa strada, quella che porta a Villa Bella, una casa per anziani in provincia di Verona, (mal) gestita da un uomo avido e poco interessato al benessere degli ospiti della casa e molto di più ai suoi interessi; l’uomo, con la compiacenza della sua assistente Patrizia (Minuta Gabura) sta cercando di affondare finanziariamente la Villa per costringere il proprietario a (s)venderla ad un compratore indirettamente legato proprio al direttore di Villa Bella.
Le tre ragazze vengono assunte in prova (così da ottenere i fondi della Regione) e inizialmente incontrano non poche difficoltà: gli ospiti uomini (Bruno Furini, Franco Bignotto, Pino Ammendola, Fulvio Musco) vittime dei pregiudizi che si sentono quotidianamente sulle badanti che seducono gli uomini anziani per farsi intestare soldi e case, sono convinti che le tre donne vogliano ucciderli per appropriarsi dei loro beni. In un primo tempo le ragazze subiscono gli scherzi goliardici e crudeli al punto tale da costringere Carmen ad andarsene; la giovane viene trattenuta dalle anziane ospiti della casa (Ilvea Benatti, Daniela Foà) che la convincono a restare e ad andare avanti.
Chiarito l’equivoco che aveva portato lo scompiglio iniziale, il clima migliora decisamente, complici la forza e la voglia di vita, nonostante le difficoltà e il dolore che si portano dietro le tre badanti, e l’effervescenza delle anziane ospiti, che rendono un’immagine della vecchiaia ben lontana da quella triste e in attesa della morte; ben presto le tre ragazze scoprono il piano del direttore di Villa Bella e si ritrovano a dover coprire il buco finanziario che c’è nel bilancio. Di nuovo in preda alla disperazione, e questa volta non soltanto per i loro problemi personali ma soprattutto per voler salvare Villa Bella e fare i modo che gli ospiti continuino serenamente il soggiorno, Carmen Lola e Anna organizzano una festa per raccogliere i fondi necessari. La festa sarà un successo: accompagnate dalle musiche della Blues Company di Verona, le badanti daranno vita ad uno show che trascina tutti in un vortice di allegria e voglia di vita. Purtroppo la somma raggiunta sarà infinitesimamente piccola rispetto a quella necessaria ma almeno ci hanno provato fino in fondo, e se è vero che la fortuna aiuta gli audaci….
“Dedicato alla vecchiaia e alle storie e alle strade del passato. Dedicato ai giovani che sono alla ricerca della loro strada”
Recensione: Di ritorno dal Marchè Du Film dell’ultimo Festival di Cannes, dopo un passaggio in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2014, Le Badanti arriva nelle sale cinematografiche dopo una lavorazione sudata e impegnativa nata da un soggetto selezionato al Concorso 2012 dell’Osservatorio delle Politiche Giovanili della Regione Veneto, successivamente sviluppato dal regista Marco Pollini e dagli sceneggiatori Peppino Crea e Giovanni Dentici.
Come racconta lo stesso Pollini, il film nasce in provincia e si sposta a Roma per la scelta del cast tecnico: e “molti sforzi, piccolo budget, molto impegno” sociale cerca di restituire il ritratto sincero della vecchiaia e la vita delle badanti, che in Italia sono circa due milioni e rappresentano un fenomeno importante; il film vuole trasmettere due messaggi importanti: il primo che le cose si possono cambiare, e lo dimostra la forza delle tre protagoniste che prima di essere badanti sono donne, con una forza e un coraggio di che consente loro di rialzarsi dopo le botte prese e andare avanti; il secondo, che si può vivere la vecchiaia con l’effervescenza e l’allegria degli ospiti di Villa Bella, che non assomigliano affatto al luogo comune dell’anziano triste che aspetta la morte.
L’affiatamento e l’armonia del cast artistico ha dato un contributo decisivo alla realizzazione del film: non soltanto un gruppo misto da un punto di vista generazionale, con attrici come Ilvea Benatti (nota come Stella Maris) classe 1922 o la piccola Carolina Pollini (che nel film è la figlia di Lola) ma anche da un punto di vista professionale, come Cristina Chiaffoni (che nel film è l’infermiera veteranaFrancescona), cantante lirica e di operetta o Priscilla Salerno (la ballerina di lap dance Luana, invidiosa del carisma che Lola riesce ad emanare senza svendersi), attrice hard.
In un momento di forte cambiamento nel nostro Paese, il cinema “sociale” (o d’immigrazione) potrebbe farsi portatore delle tematiche legate all’integrazione e soprattutto può dare la possibilità agli Italiani di capire e interpretare i momenti del delicato passaggio alla società interculturale che giorno dopo giorno stiamo diventando; il pregiudizio è sempre in agguato (come per gli anziani di Villa Bella) e per scardinarlo bisogna necessariamente conoscere e capire chi c’è dall’altra parte; che non deve essere per forza una sfruttatrice venuta da lontano per sedurre abbandonare e farsi intestare i beni degli anziani di cui si prendono cura. Si tratta quasi sempre di storie di sradicamento, dalla propria terra e dai propri affetti, alla ricerca di una vita migliore alla quale tutti, indistintamente, abbiamo diritto.
Anna Quaranta
Anno: 2015
Durata: 105'
Distribuzione: Ahora! Film
Genere: Commedia
Nazionalita: Italia
Regia: Marco Pollini
Data di uscita: 11-June-2015
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