Presentato in anteprima al Fantasia Festival, il lungometraggio di Gabriadze non rimarrà senza ombra di dubbio negli annali della critica cinematografica come accadde per The Blair Witch Project, né verrà ricordato come horror in grado terrorizzare le nuove generazioni
Sinossi: Sei amici adolescenti si riuniscono a fine giornata per una video chat su Skype. Improvvisamente, si aggiunge alla conversazione un settimo personaggio di cui non si conosce l’identità. Interrogato, l’anonimo rivela di essere Laura Barns, suicidatasi esattamente un anno prima a causa di un video postato su Youtube. Il fantasma di Laura costringe i suoi ex amici a partecipare a un gioco. Le regole sono semplici: chi perde muore e chi si scollega fa la stessa fine.
Recensione:Unfriended di LevanGabriadze è un incubo realistico nella sua tragica premessa virtuale. Il sovraccarico di foto, video e pettegolezzi compromettenti presenti sui principali social network, da noi tutti utilizzati almeno una volta nell’arco della giornata, hanno stimolato l’ispirazione dello sconosciuto regista russo. L’assioma alta tecnologia/alta sensitività da parte degli utenti è più attuale che mai come ci suggerisce lo stesso Unfriended. Infatti, la presunta democrazia del web, garantista di ogni commento e opinione, può provocare nei soggetti colpiti da cyberbullismo uno stato d’assedio emotivo, che li fa vivere costantemente sotto pressione. L’accessibilità delle premesse iniziali è il principale – se non l’unico – punto d’interesse del film.
Da prezioso alleato, il personal computer rischia di trasformarsi in una forza enigmatica, in grado di vomitare pubblicamente i dettagli intimi più pruriginosi. Da qui la scelta di radicalizzare la messa in scena visiva esibita in Unfriended: l’esperienza limite diventa quella di mostrare allo spettatore uno spazio angusto, quale lo schermo stesso del pc (il MacBook Air di Blaire) come foriero di un costante travaglio di paure e attese. Se, come afferma La Cecla, nell’Ottocento “la casa, l’appartamento erano un’invenzione di una nuova classe emergente che aveva bisogno di isolarsi”, oggigiorno, invece, gli strumenti tecnologici abbattono la separazione tra vita privata e dimensione pubblica. In Unfriended Skype, iMessage, Youtube, Facebook e Spotify consentono un contatto permanente non soltanto con il mondo esterno, ma anche con il regno dei morti da cui proviene la fantomatica Laura Barns.
Presentato in anteprima al Fantasia Festival, il lungometraggio di Gabriadze non rimarrà senza ombra di dubbio negli annali della critica cinematografica come accadde per The Blair Witch Project, né verrà ricordato come horror in grado terrorizzare le nuove generazioni. Il miglior deterrente per evitare di disperdere nel vento ottantotto minuti della propria vita, è avvertire il pubblico dell’assoluta noia che pervade l’intera visione. Ci si è volontariamente prestati a fare il gioco dello spoileratore compulsivo nella speranza che gli amanti degli effetti gore stuzzicati dal trailer sappiano che, in realtà, non c’è “trippa per gatti” neanche per i loro occhi. Certo, è già previsto per il 2016 un seguito, ma dopotutto era assolutamente prevedibile, dal momento che la pellicola ha incassato in tutto il mondo circa 43 milioni di dollari, a fronte di una spesa complessiva di un milione di dollari.
Maria Cristina Caponi
Anno: 2014
Durata: 82'
Distribuzione: Universal Pictures
Genere: Horror
Nazionalita: USA
Regia: Levan Gabriadze
Data di uscita: 18-June-2015
Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers