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Survivor

Ogni scena è talmente tanto scontata da far collassare la pellicola sul difetto più grosso per un thriller di spionaggio, la prevedibilità

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Arriva nelle sale italiane Survivor, ultima pellicola del regista statunitense  James McTeigue

Sinossi: Kate Abbott viene assegnata dal Dipartimento di Stato statunitense all’ambasciata americana di Londra, come riconoscimento per il suo lavoro nell’antiterrorismo. Ma quando si salva fortunosamente da un attentato, nel quale perdono la vita amici e colleghi, Kate diventa la principale sospettata. La fuga è l’unica soluzione che le si prospetta, tanto dalla polizia, quanto dall’Orologiaio, un killer al soldo di un gruppo di criminali che sta progettando un attacco terroristico su Times Square.

Recensione: una carriera altalenante quella del regista australiano James McTeigue: pupillo dei fratelli Wachowski, coi quali collabora alla trilogia di Matrix, debutta alla regia nel 2005 col riuscitissimo V per Vendetta, adattamento del fumetto di Alan Moore. Con i lavori successivi non riesce però a soddisfare le aspettative, nate intorno a un esordio così convincente: tanto Ninja Assasin (2009) quanto The Raven (2012) si rivelano pellicole fiacche e deboli. E se il riscatto doveva arrivare con la sua ultima fatica, Survivor, purtroppo, anche in questo caso, il risultato non è dei migliori.

Se gli spunti narrativi, come il complotto terroristico o l’impossibilità per l’innocente di discolparsi, erano interessanti sulla carta, nello sviluppo si rivelano poi decisamente inconsistenti: McTeigue attinge a piene mani dai grandi classici del genere come Intrigo Internazionale di Alfred Hitchcock o I tre giorni del condor di Sidney Pollack e segue fin tanto alla lettera i suoi modelli da rimetterci in originalità. Ogni scena è talmente tanto scontata da far collassare la pellicola sul difetto più grosso per un thriller di spionaggio, la prevedibilità: la tensione che dovrebbe essere il punto di forza si disperde già dalle prime sequenze, dove gli intenti dei protagonisti sono sempre fin troppo chiari.

Di valore resta comunque l’interpretazione di Pierce Brosnan, perfetto nel suo ruolo da villain, meno riuscita è invece quella di Milla Jovovich, che ritroviamo in un personaggio poco adatto all’attrice, spaventato e passivo, decisamente lontano dall’eroina pericolosa e seducente, che siamo abituati a vedere sul grande schermo.

Domiziana Ferrari

  • Anno: 2014
  • Durata: 96'
  • Distribuzione: M2 Pictures
  • Genere: Thriller
  • Nazionalita: USA
  • Regia: James McTeigue
  • Data di uscita: 21-May-2015

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