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Mùsami o Vate alle Colonne del Vizio

Omaggio al poeta Gabriele D’Annunzio, in scena a Roma dal 19 Dal 19 al 24 maggio 2015, presso l’elegante Teatro di Documenti.

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“Mùsami o Vate alle Colonne del Vizio”. Omaggio al poeta Gabriele D’Annunzio, in scena a Roma dal 19 Dal 19 al 24 maggio 2015, presso l’elegante Teatro di Documenti.

Il nuovo spettacolo, scritto, diretto e interpretato dalla regista bresciana Mariaelena Masetti Zannini in collaborazione con Emanuela Bolco, è un viaggio nell’universo dannunziano, un “concerto d’anime”, un’alternanza di parole auliche e grottesca decadenza.

Un’indagine erotica che aspira a ricordare i rapporti d’amore del poeta, che fece alla maniera wildiana della vita un’opera d’arte, con accento particolare su un misterioso mondo femminile intriso di intimità ed esoterismo.

Lo spettacolo tesse le lodi di tutte le donne importanti della vita del Vate, dalla madre il cui ruolo è affidato a Kyrahm, a Eleonora Duse rappresentata da una misteriosa statua velata fino alla sofisticata interpretazione della stessa Zannini nel ruolo della Marchesa Luisa Casati Stampa, collezionista, musa di numerosi artisti e anticipatrice della performance e della Body-Art. Memorabili le sue incursioni, avvolta tra serpenti e leoni, le spettacolari feste mondane e le sue eccentriche frequentazioni con Jean Cocteau e i Futuristi.

Artisti internazionali delle avanguardie contemporanee come Kyrahm, Julius Kaiser e Marco Fioramanti ricreano queste atmosfere, attraverso performance e video destinati al circuito nazionale ed estero.

Un ruolo centrale di coordinamento nella cura dei contenuti e nella direzione artistica di questo mobile mosaico è affidato a Marco Fioramanti, pittore e performer, co-fondatore del Movimento Trattista in Italia, one-man band della rivista Night Italia, associata sul piano americano ad Anton Perich e Andy Warhol.

Interessanti i riferimenti al Simbolismo dell’Isola dei Morti di Böcklin e alle opere di Von Stuck.
L’opera è costruita interamente su un pentagramma musicale realizzato da Michele Papa, dove si intervallano i brani più celebri, da Debussy fino a Chopin e Mozart, che hanno realmente scandito la vita di D’Annunzio.

Il Sacro e il Profano in Gabriele D’Annunzio sono le due porte d’accesso alla veggenza del Poeta, luogo di impulsi primordiali, fra scene di vita vissuta e le ispirazioni poetiche.

Il complesso ruolo del Vate protagonista è affidato a Giuseppe Talarico, nominato al David di Donatello nel 2009.

Mariaelena Masetti Zannini, autrice e regista teatrale e circense, è stata insignita di diversi premi letterari a carattere nazionali. Tra i suoi lavori più importanti si ricorda SS, uno spettacolo sulla sindrome di Stoccolma nei lager nazisti.
Ancora nel cast Lucia Rossi, già protagonista del film di Marco Risi Tre tocchi e in altre occasioni diretta da Pupi Avati e Gianluca Vicari in quelli di Andrea Sperelli. Fra le Muse anche l’aiuto-regia Emanuela Bolco, reciterà in francese il ruolo di Amélie Mazoyer e ancora Glenda Canino, Priscilla Micol Marino e l’affermata burlesquer Giuditta Sin Infelise.

NOTE

Testo e Regia
MARIAELENA MASETTI ZANNINI
Aiuto-regia
EMANUELA BOLCO
Scene
MARCO FIORAMANTI
Performance Art
scritta e diretta da KYRAHM e JULIUS KAISER
Musiche
CLAUDE DEBUSSY, FRYDERIK CHOPIN, WOLFANG AMADEUS MOZART, MICHELE PAPA

Presenza fonte originale “Le mani”, da Poema Paradisiaco.

PERSONAGGI E INTERPRETI
GABRIELE D’ANNUNZIO: GIUSEPPE TALARICO (ATTORE)
ANDREA SPERELLI: GIANLUCA VICARI (ATTORE-DANZATORE)
MADRE: KYRAHM (ATTRICE-PERFORMER)
IDA RUBINSTEIN –MUSA DANZATRICE: GABRIELLA GIUDITTA SIN INFELISE (ATTRICE-PERFORMER)
POPOLANA-AMANTE: LUCIA ROSSI (ATTRICE-DANZATRICE)
AMÈLIE MAZOYER – GOVERNANTE-AMANTE: EMANUELA BOLCO (ATTRICE)
ALESSANDRA DI RUDINI-AMANTE DIVENUTA SUORA CARMELITANA: GLENDA CANINO (ATTRICE)
LA BELLA OTERO-ATTRICE E AMANTE: PRISCILLA MICOL MARINO (ATTRICE)
ELEONORA DUSE: STATUA VELATA
MARCHESA LUISA CASATI STAMPA-AMANTE: MARIAELENA MASETTI ZANNINI (ATTRICE)
JEAN COCTEAU: MARCO FIORAMANTI (PERFORMER)
SERPENTE: MARTINA LEPORELLI (DANZATRICE)

Per la Stampa: Silvia Buffo

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