Questa non è la guida definitiva al clubbing berlinese ma è chiaro da subito che questo libro, a firma di Francesco Macaroni Palmieri, punta a spostare gli equilibri del sentito dire per fare immergere l’incauto lettore nei meandri del lato oscuro della capitale tedesca.
Tra sociologia della strada, macroqueerculture ed espansionismo della coscienza, l’autore si masturba davanti alla notte berlinese e quello che ne esce sono piccole grandi-verità sulla fauna locale formata da hipster, artisti, drogati, dj, promoter, attivisti, “terroristi” della G.E.M.A., guru della musica elettronica e del clubbing e soprattutto omosessuali dediti al godimento del consumo. Dico “soprattutto” omosessuali, perchè Palmieri studia nei dettagli il percorso tracciato dalla cultura gay internazionale in tema di club, divertimento e organizzazione territoriale, partendo da Berlino e finendo alla Ex Berlino.
La capitale tedesca sembra aver perso da un anno a questa parte quel fascino che l’ha contraddistinta negli ultimi decenni, trasformandosi lentamente e inesorabilmente dalla Non New York degli anni settanta a un non luogo, unico nel suo genere dove accattoni e imprenditori si danno la caccia per non morire. Tra queste due categorie, i pezzenti in cerca di pfund e gli investitori senza scrupoli, nascono e muoiono ogni giorno centinaia di modelli antropologici più o meno coinvolti con la gentrificazione locale che lottano a loro modo per sopravvivere tra burocrazia, non lavoro, bugie, facebook, felicità apparente, feste meravigliose, down da droghe pesanti, ricerca di un alloggio temporaneo.
L’Est inteso come la terra di nessuno è morto. La migrazione a Ovest è finita (ma ricomincerà). Gli anarchici sono aumentati ma essere anarchici (soprattutto a Friedrichshain) non è più cool come una volta. Gli spazi vuoti diventano design. Povertà e romanticismo non sono altro che una campagna pubblicitaria. Berlino si è (forse troppo) velocemente trasformata e girando in metro non ti stupisci più di come è vestita la gente. L’analisi della “classe creativa” che popola Berlino è impietosa ma tutti coloro che vorranno avere una panoramica socio-antropologica seria (e in italiano) in merito alla strada avviata dai “club fuorilegge” per arrivare al futuro fallimento del Berghain, non potranno non leggere questo documento di vita urbana scritto e diretto a tempo di techno.
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Nella foto Francesco Macarone Palmieri
Da segnalare, tra le pagine di quella che è a tutti gli effetti una biografia, dedicata agli attuali anni di permanenza a Berlino dell’autore, la documentazione fotografica “notturna” ad opera di Aghia Sophie e sul finale il cinico e divertente Vita e morte di un Social Bottom, e il romantico Vieni a Berlino!