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Ritorno al Marigold Hotel

Una grande festa che termina con musica e balli, niente di più sembra essere Ritorno al Marigold Hotel. La leggerezza con cui vengono affrontati i temi risulta eccessiva lasciando lo spettatore poco coinvolto

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Il sequel del Marigold Hotel arriverà nelle sale italiane il 30 aprile. Dopo tre anni John Madden rimette mano alla regia:  si ritorna in India tra i colori e gli odori di una delle più magiche culture per parlare della terza età e trascorrere  in un hotel la fine dei giorni. In questo secondo capitolo il tutto si muove dalla voglia di realizzare un sogno, quello di aprire un nuovo Marigold Hotel.

Sinossi: Ora che il Marigold Hotel è pieno di clienti che si trattengono per periodi prolungati, i due co-direttori Muriel e Sonny Kapoor sognano di ingrandirsi, e hanno appena trovato il posto ideale per farlo: il secondo Marigold Hotel. Evelyn e Douglas si avventurano a Jaipur con un piano di lavoro in mente, chiedendosi a cosa porterà il loro appuntamento fisso a colazione. Nel frattempo Norman e Carol  navigano nelle acque vorticose di una relazione speciale, mentre Madge si destreggia tra due corteggiatori entrambi molto allettanti, e Guy Chambers  arrivato da poco, trova nella madre di Sonny, Mrs. Kapoor, una musa per il suo prossimo romanzo. Il matrimonio con l’amore della sua vita Sunaina  è alle porte e Sonny si accorge che i suoi progetti per il nuovo hotel gli rubano più tempo di quanto non ne abbia a disposizione. Forse l’unica ad avere le risposte è Muriel, che custodisce i segreti di tutti. Con l’avvicinarsi del grande giorno la famiglia, così come gli ospiti, si ritrovano risucchiati dall’irresistibile ebrezza di un matrimonio indiano.

Recensione: Quella che era la novità nel primo capitolo diventa nel sequel un qualcosa di già visto. L’idea di far abitare sotto uno stesso tetto  anziani ultrassessantenti  era risultata inizialmente un simpatico modo per esorcizzare la vecchiaia che finisce per essere nel sequel soltanto un insieme di storie spesso stereotipate e poco convincenti. I vecchi coinquilini del Marigold Hotel si uniscono ai nuovi personaggi inseriti nella solita cornice dell’India Bollywoodiana. Resta una visione positiva e ingentilita della terza età ma il film, diretto da John Madden, è ben poco dotato di una solida spina dorsale. Una pellicola scorrevole e piacevole ma senza alcuna guizzo. Non priva di nota invece la bravura degli attori che hanno la capacità di caratterizzare i personaggi. Una grande festa che termina con musica e balli, niente di più sembra essere Ritorno al Marigold Hotel. La leggerezza con cui vengono affrontati i temi risulta eccessiva lasciando lo spettatore poco coinvolto. Non manca certo l’atmosfera divertente della commedia, molto Hollywoodiana e poco cervellotica.

Ritorno al Marigold Hotel passa in sordina e finisce per risultare solo un prodotto preconfezionato dell’industria cinematografica. In questo caso sembra consono affermare “buona la prima”, il successo del primo capitolo non viene raggiunto dal sequel in cui l’atmosfera di dolcezza lascia il posto ad un mix confuso che voleva approfondire il tema della terza età.

Alessandra Balla

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