La proiezione di “Caro diario“, che precede di poco la “Master Class” del suo autore, Nanni Moretti, è il preludio alla conferenza stampa di chiusura con un primo bilancio di questa sesta edizione del Bif&st 2015. Anticipandone i contenuti si può senz’altro affermare che le cose migliori siano giunte da pellicole di produzione, o di regia, europea. Hanno deluso le anteprime italiane e non convinto del tutto alcuni “mostri sacri” come Jean-Jacques Annaud e Margarethe von Trotta. Il “Die Abhandene Welt“, (“The Misplaced World“), di quest’ultima, presentato ieri sera in anteprima, pur impeccabile dal punto di vista tecnico e recitativo, offre spunti di critica alla sceneggiatura, a tratti troppo scontata. “Shelter”, del britannico Paul Bettany, “Lucia De B.“, dell’olandese Paula van der Oest, e “Slow West”, dello scozzese John MacLean, sono apparsi come i lavori più completi ed emozionanti.
Nel pomeriggio, e fino a notte inoltrata, sono previsti ancora brevi scampoli del Festival dedicato a Fritz Lang con pellicole storiche quali “Moonfleet”, (“Il covo dei contrabbandieri“), e “Die Tausend Augen des Dr.Mabuse”, (“Il diabolico Dottor Mabuse”), intervallate dall’ultima delle tavole rotonde della rassegna barese, presieduta da Fabiano Fabiani e Marco Spagnoli, dedicata al rapporto tra cinema e fiction.
Il gran finale è come sempre nel tempio del Festival, il Teatro Petruzzelli, con la consegna del “Federico Fellini Platinum Award per l’eccellenza cinematografica” a Nanni Moretti, la premiazione del regista del miglior film del concorso “Panorama Internazionale” e infine la proclamazione dei vincitori della sezione più importante, quella “ItaliaFilmFest/Lungometraggi”. Stefania Rocca, al Bif&st 2015 con la regia di “Osa” e “L’abbraccio“, due corti proiettati nella sezione “Extra”, è la madrina e presentatrice di questa serata alla quale non mancherà la consueta anteprima internazionale con la proiezione di “The Second Best Exotic Marigold Hotel”, (“Ritorno al Marigold Hotel”), del regista britannico John Madden. Da ultimo, da non dimenticare il nome di Sebastiano Riso, il regista che, con il bel film “Più buio di mezzanotte”, ha vinto il concorso nazionale dedicato alle “Opere prime e seconde”.