American Life: la commedia sentimentale di Sam Mendes

American life, commedia sentimentale di Sam Mendes, basata sulla sceneggiatura di Dave Eggers e Vendela Vida. Protagonisti una coppia di trentenni o poco più (John Krasinsky e Maya Rudolph) che vivono da un po’ di tempo una relazione sentimentale ma non hanno ancora preso alcuna decisione “importante” per quel che riguarda il loro futuro: non si sposano perché non trovano motivazioni sufficienti e adeguate per compiere quel passo, stanno da qualche parte in Colorado ma senza alcun vincolo di sorta l’uno verso l’altra al di là del sesso, abitano insieme un po’ confusi e senza obiettivi certi tra pareti malridotte e senza riscaldamento, con il cartone al posto dei vetri alle finestre a testimoniare la loro “provvisorietà”, lavoricchiando saltuariamente a domicilio, lei disegnando organi in sofferenza per una rivista medica, lui vendendo al telefono polizze assicurative. Un’inattesa gravidanza li costringerà però a fare i conti con le loro vite e decidere dove stabilire definitivamente la loro famiglia.

Una storia apparentemente banale, che però fornisce anche l’occasione per una riflessione su cosa significhi davvero “costruire una famiglia” nella precarietà sempre più invadente che assedia l’America contemporanea (e non solo).  American life (Away we go, come è titolata in originale la pellicola) oltre a descrivere gli equilibri e le dinamiche interne alla coppia, è un film incentrato sulla mancanza di certezze e sulla ricerca leggermente angosciata e spasmodica, ma a tratti persino divertente, di un luogo “ideale”, o per lo meno accettabile e “sicuro”, dove potere crescere rasserenati e in qualche modo protetti i propri figli.

Una storia dunque on the road brillante e ironica, con molti momenti esilaranti, dove i due si confrontano con strampalati personaggi alle prese con modelli di pensiero e stili di vita molto diversi tra loro, presentando varie possibilità di vivere il rapporto genitori-figli (tra teorie fricchettone di fusione olistica con i figli, genitori single, famiglie multietniche e padri egoisti che feriscono in continuazione i propri figli pretendendo di educarli…). Dopo American Beauty e Revolutionary Road, Sam Mendes prosegue così a tratteggiare il suo ritratto della famiglia e l’osservazione molto caustica della provincia americana ai tempi di Obama. Come dice il protagonista:

Siamo impediti, confusi, immaturi –insomma, siamo Americani. 

Ecco il trailer: