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La famiglia Bélier

Sette milioni di spettatori in Francia, un gran bel successo, per “La famiglia Bélier” del regista Eric Lartigau, una commedia che approccia la condizione dei sordi con intelligenza ed ironia

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Arriva nelle sale italiane l’ultimo film del regista francese Eric Lartigau, La famiglia Bélier.

Sinossi: Paula Bélier (Louane Emera) ha sedici anni ed è già piena di responsabilità. Oltre a frequentare il liceo come i suoi coetanei, infatti, è parte attiva nella gestione della fattoria di famiglia. Non solo si occupa delle mucche e della vendita dei formaggi, ma pure e soprattutto delle relazioni con i fornitori e i clienti. E non a caso. Sì perché Paula è l’unica della sua famiglia in grado di parlare e ascoltare, essendo i genitori e il fratello minore sordi. Le cose si complicano quando il maestro di canto si accorge del talento vocale di Paula e la incoraggia a sostenere un’importante audizione per entrare a far parte del coro di Radio France a Parigi. La ragazza entra in crisi: vorrebbe tentare ma i suoi come se la caverebbero senza di lei?

Recensione: Sette milioni di spettatori in Francia, un gran bel successo, per La famiglia Bélier del regista Eric Lartigau (L’homme qui voulet vivre sa vie), una commedia che approccia la condizione dei sordomuti con intelligenza ed ironia mentre segue il percorso di crescita di una ragazza sul punto di sbocciare, di prendere il volo, come recitano le parole della canzone di Michel Sardou cantata dalla protagonista. La formazione dell’individuo, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta: questo il cuore della storia che coinvolge i componenti della simpatica ed esuberante famiglia Bélier.

Sebbene a volte i personaggi della madre (Karin Viard) e del padre (Francois Damiens) di Paula siano un po’ troppo caricaturati, quello del maestro di canto (Eric Elmosnino) un po’ troppo stereotipato, la scena dell’abbraccio finale un po’ troppo vista e qualche passaggio narrativo un po’ troppo frettoloso, questo film, senza dubbio, fa ridere e fa commuovere.

Alcune scene sono così coinvolgenti nella loro semplicità. Me ne vengono subito in mente un paio: la madre che piange pensando di aver sbagliato tutto con la figlia e il padre che chiede a Paula di cantare solo per lui, poggiandole la mano attorno al collo per “ascoltarla”. Se andrete a vedere questa commedia non la dimenticherete.

Ginevra Natale

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