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Home – A casa

Dopo aver diretto “Z la formica”, primo lungometraggio animato della DreamWorks, Tim Johnson torna a sedersi in cabina di regia per firmare “Home – A casa”, fluorescente e spumeggiante adattamento cinematografico del libro “The true meaning of smeakday” di Adam Rex

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Home – A casa è la futuristica trasposizione cinematografica del libro The true meaning of smeakday di Adam Rex. Diretta da Tim Johnson e realizzata con una computer grafica all’avanguardia, la pellicola – trentunesimo lungometraggio della DreamWorks – è disponibile nelle sale italiane dal 26 Marzo 2015 distribuita da 20th Century Fox.

Sinossi: Per sfuggire alla minaccia dei Gorg, la razza aliena dei Boov sceglie di rifugiarsi sul Pianeta Terra. Considerando gli umani una specie inferiore, gli extraterrestri li rapiscono e li confinano in Australia, terra arida e desolata. Il piccolo e goffo Oh, per sbaglio, invita l’intera galassia all’inaugurazione della sua nuova casa, rischiando di segnalare, così, la posizione del suo popolo ai nemici. Costretto a scappare dagli altri Boov che vogliono arrestarlo, Oh conosce la piccola Tip che, insieme al suo gatto Pig, cerca disperatamente di ritrovare sua madre, rapita dagli alieni. I due, imprevedibilmente, diventano amici e si uniscono per fermare la distruzione della Terra e permettere, invece, la riappacificazione di specie differenti.

Recensione: Dopo aver diretto Z la formica, primo lungometraggio animato della DreamWorks, Tim Johnson torna a sedersi in cabina di regia per firmare Home – A casa, fluorescente e spumeggiante adattamento cinematografico del libro The true meaning of smeakday

Panoramiche ampie e voraci mostrano un universo appiattito dalla routine quotidiana e popolato da persone semplici e monotone. L’arrivo di una razza aliena alternativa e fatiscente sconvolge l’ordine delle cose ed elimina tutti gli oggetti umani inutili e demodé. Incuranti della sensibilità e delle emozioni del popolo sottomesso, i Boov si appropriano delle loro case, dei loro oggetti e delle loro vite ritenendole meno importanti delle proprie. Abituati a passare il tempo in solitudine, superbamente convinti di non aver bisogno di nessun altro, gli extraterrestri si scontrano con una razza irrequieta, emotiva e spartana che lotta per quello in cui crede. La piccola Tip, infatti, dimostra di sapere perfettamente cosa vuole e, tra crisi isteriche, pianti disperati e grida di gioia, riesce a farsi rispettare nonostante la sua giovane età. Il suo bizzarro legame con Oh, a dispetto delle loro evidenti differenze, è il simbolo etico dell’accettazione del diverso con le sue anomalie, i suoi pregi e i suoi difetti.

Sulle note delle canzoni pop di Rihanna, a bordo delle voluminose bolle di sapone e a colpi di razzi burrito e di carburante fruttato e shakerato, Home – A casa si rivela un prodotto divertente e commovente che rende i suoi protagonisti, paladini indiscussi del valore della famiglia.

Martina Calcabrini

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