Era molto tempo che non si vedeva un film nel quale i dialoghi iniziali fossero connotati da un testo creato da chi è rimasto alla fase anale. Comunque la sceneggiatura di questo film non arriva mai alla piena volgarità di alcune commedie italiane che conosciamo, dove alcune scivolate di tono non sono assolutamente giustificate dal contesto.
Jason Friedberg e Aaron Seltzer ci propongono un film parodistico con Alex Ashbaugh, Dale Pavinski, Lili Mirojnick, Andrea Navedo, Omar Chaparro.
Tutto è nella linea con le pellicole tipiche del genere. La storia è scritta in maniera tale da poter essere usata come una trama di un vero film d’azione, e, da quel punto di vista, è in linea col genere e non è neanche tanto male. Sin dall’inizio però, ovviamente, tutto è ironia. Un tipo d’ironia che però non è incentrato tanto sulle situazioni, che sono invece, come si diceva, all’apparenza molto simili a quelle dei film “seri”, quanto sulle parole. Le immagini classiche, dunque, vengono poi rese assurde dal dialogo dei singoli e soprattutto di gruppo. Un dialogo che si basa su doppi sensi, sui sovvertimenti di significato e sullo stile parodistico con il quale sono tratteggiati i personaggi tipici di quel genere. Il film ci scodella, infatti, tutta una serie di personaggi emblematici, come visti dietro le quinte della loro immagine archetipica, con i loro vizi e difetti.
Lucas White (Alex Ashbaugh), il poliziotto infiltrato nella banda improbabile di Vin Serento (Torello), vuole arrivare a incastrare il boss Juan Calos de la Solche che nasconde tutto il suo denaro in un negozio di tacos dal nome originale di Taco Bell. In realtà Lucas e Vin diventano amici e non solo, infatti, il nostro mette incinta la sorella del boss, Giordana. A quel punto ormai i due sono uniti contro le bande avversarie e anche contro la stessa polizia, capitanata all’inizio da un improbabile capitano e successivamente, dopo la morte improvvisa del primo protagonista, da un nero tutto muscoli che si spalma di olio per bambini e si mette una t-shirt troppo stretta per mettere in evidenza i muscoli. Tra le altre figure icona del genere c’è anche il rapper, la modella in carriera, l’asiatico fico e molti altri.
In effetti, era molto tempo che non si vedeva un film nel quale i dialoghi iniziali fossero connotati da un testo creato da chi è rimasto alla fase anale. Le reiterati ripetizioni di argomenti infarciti da scurrili citazioni ci possono anche stare nelle situazioni narrate anche perché non superano il limite e raggiungono, a volte, risultati esilaranti. Da notare comunque che la sceneggiatura di questo film, in ogni caso, non arriva mai alla piena volgarità di alcune commedie italiane che conosciamo, dove le citazioni suddette non sono assolutamente giustificate dal contesto.
Quello che disturba, in questa pellicola che dovrebbe essere per tutti, è la continua violenza, fatta passare come gioco. Sicuramente un film che a tratti fa ridere, ma che sembra istigare a quel bullismo incosciente, forse tra i più pericolosi, che mette l’accento sul fatto che “tanto è tutto uno scherzo”. Al culmine di tutta una serie di scene di questo tipo, infatti, c’è quella di un personaggio torturato facendogli ingoiare un liquido viscoso e marrone da una tanica. Il liquido sembra essere olio da macchina, ma si scopre che in realtà è cioccolato da guarnizione. Alla fine queste scene risultano apparentemente divertenti ma lasciano l’amaro in bocca per il messaggio subliminale lanciato, e restano comunque una pericolosa istigazione alla violenza.
Il film è uscito in tutta fretta prima del Fast and Furious originale che, nel suo settimo episodio con l’inossidabile Paul Walker, arriverà in Italia ad Aprile e del quale questa parodia dovrebbe essere il traino.
Alessandra Cesselon
Anno: 2015
Durata: 100'
Distribuzione: Lucky Red
Genere: Commedia
Nazionalita: USA
Regia: Jason Friedberg, Aaron Seltzer
Data di uscita: 05-March-2015
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