«”Non lo so”, primo lungometraggio di Cristiano e Alessandro Di Felice, regala frammenti di ribellione e folate di pensieri vibranti, scagliati contro un mondo capace di costruire “gabbie sociali e morali”, in cui vengono rinchiusi burattini dalle menti inermi».
Nell’edenico silenzio dei paesaggi abruzzesi la mente vola perdendosi nella bellezza di una terra solitaria. D’improvviso parole vengono scritte su un foglio, prendono vita, danzano nell’aria, mescolando rabbia e poesia, passioni infrante e desideri di chi ha le ali spezzate da una società indifferente . Pulsa più forte che mai la piccola realtà dell’entroterra, con il suo microcosmo composto da anime erranti.
Lo sguardo si posa su due fratelli. Gianni, agente immobiliare per conto dell’impresa di famiglia, e Marco, studente fuori sede e fuori corso di filosofia all’Università di Bologna. Un investimento errato fa fallire l’impresa e ricongiunge i due consanguinei, che solitamente si ritrovano per le festività e che non vanno al di là di un “come va? Tutto a posto”. Il ritrovarsi catapultati in una seconda adolescenza fa tornare le vecchie amicizie di sempre, gli antichi divertimenti, l’impegno sociale legato al Pirellone, centro sociale con dieci anni di onorata carriera alle spalle. Tuttavia, oltre all’aspetto più scanzonato, emerge mestamente anche l’essenza-assenza di un legame fraterno privo di comunicazione, e l’intenso aberrante malessere di chi ha a disposizione tutti i mezzi, ma non sa che farsene.
Non lo so, primo lungometraggio di Cristiano e Alessandro Di Felice, regala frammenti di ribellione e folate di pensieri vibranti, scagliati contro un mondo capace di costruire “gabbie sociali e morali”, in cui vengono rinchiusi burattini dalle menti inermi. C’è chi ad un bivio si tuffa tra la falsità delle certezze di plastica o chi sceglie coraggiosamente il percorso più arduo. E poi c’è chi continua a fluttuare e non lo sa…