Dalla 65. Berlinale è tornato a casa con l’Orso d’Argento per il miglior contributo tecnico al direttore della fotografia Sturla Brandth Grøvlen. Si tratta di un importante riconoscimento per il tedesco Victoria di Sebastian Schipper, attore in Lola Rennt di Tom Tykwer, regista di Absolute Giganten, Ein Freund von mir, Mitte Ende August. Victoria (Laia Costa), una ventenne di Madrid, balla da sola in club. All’uscita dal locale incontra Sonne (Frederick Lau), un ‘true Berliner’ in giro con i suoi amici, e tra i due è subito attrazione. Girano per le strade notturne di Berlino, comprano da bere allo ‘Spätkauf’, salgono sui tetti per guardare la città da una prospettiva nuova, fino a quando Sonne & Co. sono chiamati a rapinare una banca per saldare un vecchio debito. Victoria si unirà a loro?
Un’opera girata fino all’ultimo respiro, un piano sequenza iniziato una notte d’Aprile alle 4.30 e finito 2 ore e 20 minuti più tardi, un lavoro di regia e ripresa estenuante, Victoria non è solo un esercizio di stile ma una storia d’amore e d’azione in apnea dove si racconta l’esigenza di sentirsi vivi, accettati, di avere quel tutto qui e adesso. Quello che comincia come un normale flirt all’uscita di un club si trasforma in una corsa adrenalinica verso una rapina con armi e cattivi veri, il tutto documentato da una macchina a mano che si muove nervosa e senza sosta dietro alle situazioni in divenire create di volta in volta dalle interazioni quasi spontanee tra i ragazzi. Il dramma giovanile iniziale si trasforma nell’inaspettato e la tensione erotico-amorosa si disperde in un crescendo di emozioni nervose alimentate dall’urgenza di salvarsi la pelle. L’avventura incosciente di una ragazza affamata di vita prende la piega di un action movie per la lotta alla sopravvivenza dalle tinte noir a cui partecipiamo con il fiato sospeso. Il passaggio da un tono all’altro si accorda alla consecutività del tempo delle riprese e senza rendercene conto si materializza davanti ai nostri occhi senza soluzione di continuità.
Victoria è un film di atmosfera in cui la metropoli – alla maniera dei film noir – è il palcoscenico che ospita l’azione. Condividiamo con Victoria il suo bisogno di radicarsi in questa città nuova e di appartenere a un gruppo, di essere felice e abbandonarsi senza riserve all’altro per vivere appieno ciò che Berlino nasconde, di vivere un’avventura anche oltre la legalità dopo la quale la percezione della città e di sé sarà cambiata per sempre. Forse la spontaneità dei dialoghi e delle situazioni convince non sempre con la stessa intensità, e il passaggio da un registro leggero e divertente al dramma adrenalinico può essere piuttosto spiazzante; tuttavia Victoria ha l’intenzione precisa di raccontare l’incontro di una notte tra ragazzi affamati di vita, “no matter what”. E ci riesce.
Francesca Vantaggiato