Mortdecai

Prodotto da Johnny Depp arriva nelle sale italiane Mortdecai, diretto dal regista e sceneggiatore David Koepp

Trama Charles Mortdecai è un mercante d’arte vecchio stile, vive con la splendida moglie Johanna, in un’immensa magione. Ma Mr. Mortdecai ha un grave problema fiscale con il governo inglese, che popone un “saldo a stralcio” a patto che aiuti i servizi segreti a recuperare una tela di Goya trafugata. La proposta gli viene fatta dall’amico e rivale Ispettore Alistar Martland. Charlie Mortdecai non ha scelta e, seguito dal suo fedele Jock, inizia l’avventura per entrare in possesso dell’inestimabile tela.

Recensione Ispirato al primo libro della “Trilogia di Mortdecai”, dello scrittore inglese Kyril Bonfiglioli, Mortdecai ne è il felice adattamento cinematografico dell’esordiente Eric Aronson, che propone alla Infinitum Nihil, casa di produzione di Johnny Depp, la sceneggiatura. Depp entusiasta, chiama alla regia il prolifico sceneggiatore David Koepp, già lettore dei libri di Bonfiglioli, che accetta senza esitazione l’incarico.

Il personaggio di Charlie Mortdecai sembra calzare perfettamente alla goliardica e istrionica comicità di Johnny Depp, già apprezzata in altre commedie, anche se con questo personaggio ha maggiore possibilità di giocare sottilmente senza diventare farsesco come ne I pirati dei Caraibi, caricando su un unico elemento che fa da liaison con la bella Johanna, interpretata da Gwyneth Paltrow, e con gli altri personaggi. I baffi che tanto ama pettinare provocano anche una distanza fisica dalla bellissima e amatissima moglie, che per questa ragione lo relega in salotto.

Il ruolo dell’antagonista è affidato a Ewan McGregor, l’ispettore Alistar Martland dei Servizi Segreti della Corona Inglese. La prova migliore è data da Paul Bettany che nel ruolo di Jock, inserviente tuttofare di Mr. Mortdecai, consente alla storia di mantenere la narrazione.

Commedia non eccezionale nella storia, ma resa assolutamente divertente dalla bravura degli attori, anche nei ruoli più piccoli, come quello affidato a Jeff Goldblum, che interpreta un miliardario americano, avido e senza scrupoli.

Preferisco David Koepp come sceneggiatore, commedie come La morte ti fa bella del 1992 o, su altri toni, Jurassik Park del 1993 e sempre nello stesso anno Carlito’s way, hanno dimostrato la sua grande capacità di scrivere film; credo che sia meno interessante la sua attività come regista (vedi Ghost town del 2008, con splendida sceneggiatura ma con una direzione un po’ banale).

Alessia Gallo