Al cinema I cavalieri delo zodiaco: la leggenda del grande tempio, film d’animazione diretto da Keiichi Sato
Trama Fin dai tempi del Mito, i Cavalieri dello Zodiaco sono i paladini della speranza, sempre pronti a intervenire ogni volta che il Male minaccia il mondo. Molti anni dopo la Guerra Sacra che si è combattuta nel Grande Tempio, la vita della giovane Isabel di Thule scorre tranquilla fino al giorno del suo sedicesimo compleanno, quando scopre la sua vera identità, ossia quella di essere la dea Atena. Vittima di un agguato omicida, viene salvata da un Cavaliere di Bronzo, un ragazzo di nome Pegasus insieme agli altri suoi quattro compagni Andromeda, Crystal, Sirio e Phoenix. Dopo questo episodio, Isabel decide di affrontare il proprio destino e recarsi al Grande Tempio, dove da 16 anni viene venerata una falsa Atena. I Cavalieri dello Zodiaco affronteranno colui che si fregia del titolo di Grande Sacerdote, ingaggiando una disperata battaglia contro i Cavalieri più nobili e potenti: i leggendari Cavalieri d’Oro.
Recensione La pellicola d’animazione, la cui regia è affidata a Keiichi Sato, è il frutto creativo dello studio di animazione giapponese Toei Animation che, dopo aver portato Capitan Harlock sul grande schermo, tenta la sorte del business cinematografico con i leggendari cavalieri del cosmo. Sfortunatamente l’operazione risulta essere insufficiente per la banalissima sceneggiatura racchiusa in 92’ minuti di film, figlia della smaniosa ambizione di racchiudere l’intera stagione del cartone seriale in un calderone di personaggi che vengono presentati uno dietro l’altro senza prestare attenzione alle caratteristiche intrinseche di ognuno di loro. Il fulcro del film è Lady Isabel che desta non poco scompiglio alla legione di cavalieri; la dea è nel mirino del Grande Sacerdote che, da cattivo che si rispetti, vuole detenere il potere del cosmo e, per poterlo fare, deve detronizzarla uccidendola. Ecco che intervengono I cavalieri di bronzo capitanati dal famigerato Pegasus ed intrepidi dovranno superare le dodici case dei cavalieri d’oro per poter sconfiggere il maligno sacerdote. Ma il tic tac dell’orologio non permette allo spettatore di godersi i vari duelli perché non potrebbero essere contenuti in un ritmo filmico così insensatamente concitato. Le scene sono fin troppo rapide tra l’una e l’altra, tanto da non rendersi conto che si è finiti al momento cruciale dello scontro tra l’Alfa Pegasus ed il Cattivo. Non c’è il gusto di vivere la fatica che questi eroi compiono. La falla del film risiede anche nella scelta di inserire degli aspetti comico-caricaturali, dove ci si ritrova a vedere e sentire Cancro, uno dei cavaliere d’oro dall’aspetto emaciato e zotico, canticchiare note con la faccia da cappellaio matto. Un mix improponibile che va a cozzare con la vera bellezza del mitico cartone animato dell’85 dove non si sarebbe minimamente sognato di inserire una scena da musical/burlesque nel bel mezzo di un combattimento. Probabilmente la generazione 2000 apprezzerà questo prodotto filmico, ma quella meno giovane non rivivrà la grandezza dei propri paladini che qui vengono proposti come personaggi da videogioco alla Final Fantasy.
Libero Bentivoglio
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