“Intenso, toccante e potente come un pugno ben assestato al volto, il documentario diretto da Luca Gasparini e Alberto Masi trascina lo spettatore in un microcosmo popolato da anime irrequiete in cerca di un piccolo angolo di paradiso, lontano dal caos di una società che non risparmia niente e nessuno”.
Dopo aver raccolto consensi di pubblico e critica al Torino Film Festival, Uso improprio è approdato sugli schermi del Tekfestival all’interno della programmazione del consueto appuntamento capitolino con il meglio del cinema indipendente. Intenso, toccante e potente come un pugno ben assestato al volto, il documentario diretto da Luca Gasparini e Alberto Masi trascina lo spettatore in un microcosmo popolato da anime irrequiete in cerca di un piccolo angolo di paradiso, lontano dal caos di una società che non risparmia niente e nessuno.
Un cuore pulsante che pompa emozioni e un cervello pensante che sprigiona idee senza filtri in piena libertà sono i motori portanti del centro sociale Acrobax, sorto come una fenice dalle ceneri dell’ex Cinodromo di Roma. È Proprio nei campi all’aperto e nelle stanze di questa “città nella città” che si consuma il viaggio al centro di Uso improprio, un tour fisico ed emozionale che, partendo dall’esperienza diretta di uno dei registi, finisce col tessere una fitta rete di accuse, ricordi ed esperienze indimenticabili, quelle che ti segnano la vita per sempre.
Si tratta di un diario fatto di parole e immagini che lasciano profonde ferite nella coscienza, quelle che nemmeno il tempo è in grado di cicatrizzare. Ad alleviare la sofferenza per alcune morti inspiegabili ci pensa uno sport come il rugby, praticato terapeuticamente negli spazi del Cinodromo dalla squadra locale degli All Reds. Una mischia diventa così sinonimo e metafora dell’orgoglio e della resistenza di un gruppo di persone che, una volta cadute, hanno saputo immediatamente rialzarsi da terra.