“Quando tu cambi, l’intero mondo cambia”: questo l’incipit con cui Ted Nicolau è approdato a dirigere Finding Happiness grazie alla collaborazione con il produttore Roberto Bessi (Ladyhawk, A good woman) con il quale ha realizzato numerosi film. Questo lungometraggio segna una svolta nel messaggio social spirituale per la società, intriso di una carica ascetica che abbraccia tutte le persone disposte ad aprirsi alla vita. Una sorta di Mangia, prega, ama con un elemento in più: la macchina da presa entra nei veri villaggi delle comunità Ananda, facendo conoscere al pubblico una delle più durevoli eredità del grande maestro indiano Paramhansa Yogananda, autore del classico spirituale più venduto Autobiografia di uno Yogi e primo grande maestro dello Yoga, che ha vissuto ed insegnato negli Stati Uniti.
Protagonista della pellicola è la giornalista Juliet Palmer (Elisabeth Rohm) che riceve un insolito incarico dal capo della rivista Profiles: dovrà visitare una comunità spirituale nel nord della California, dove nel corso dei 50 anni della sua esistenza sono state sviluppate soluzioni alternative ai problemi del mondo, e scriverne un articolo. Con una certa dose di scetticismo Juliet si lancia in un viaggio professionale e al tempo stesso personale; il suo primo appuntamento è con Swami Kriyananda, fondatore della comunità e discepolo di Yogananda, che la incoraggia a incontrare liberamente i residenti. In questi incontri personali e sinceri Juliet riceve non solo preziose informazioni, ma anche risposte per la sua ricerca interiore. Sperimenta così come la gentilezza, il rispetto e la condivisione possono cambiare la prospettiva delle persone e la qualità delle loro vite.
Finding Happiness è un film che lascia il segno e che raccoglie la voglia di cambiare la propria vita in meglio: racconta attraverso gli occhi della protagonista la vera vita nelle comunità Ananada facendo conoscere al pubblico il senso di fratellanza mondiale. Un film che è un viaggio, un’esperienza in grado di toccare e di entusiasmare. Un docu-film dove i personaggi sono i veri interpreti di se stessi all’interno di micro-società che sono isole di pace, gioia, armonia e prosperità.
Libero Bentivoglio