Ciao tesoro di Amedeo Procopio è una vicenda paradossale segnata da una richiesta alquanto insolita. In un locale notturno con dei loghi misteriosi che ci riportano alla mente simboli infernali e una danzatrice del ventre che gioca ondeggiando con dei veli dorati e due barman funamboli, un uomo visibilmente imbarazzato propone a una donna, che segue lo spettacolo in compagnia di un amica/amante, di andare a letto con lui entro un’ora. L’insolita vicenda, ripercorsa attraverso i ricordi del protagonista, avrà risvolti inaspettati.
Amedeo Procopio cineasta milanese al suo nono cortometraggio ci regala uno splendido pezzo di cinema tra realtà, grottesco ed onirico. Dieci minuti di corto ambientati in un Nightclub nel quale la macchina da presa rievoca, con una soggettiva, Quei bravi ragazzi di Scorsese, entrando in una sorta di locale degli inferi, dove una ballerina ondeggia a ritmo di musica sensuale e avvolgente e dove i ruoli dei clienti non sono così scontati. Una storia di omosessualità maschile e femminile e di una scommessa sul filo del rasoio del tempo tra amore e desiderio, percorrendo diversi generi, dal thriller, al film drammatico, al comico grottesco. Ottima la fotografia dai colori vividi, ben definiti che ci rimandano ai primi film di Roberta Torre ma anche ai videoclip di Michel Gondry. Il protagonista maschile (Andrea Tibaldi) adotta una giusta interpretazione sopra le righe. Un corto ricco di spunti interessanti da sviluppare per un lungometraggio che sarà distribuito nell’arco del 2009. Da non perdere.
Sonia Cincinelli