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In Sala

Io sto con la Sposa

“Io sto con la Sposa” è insieme il racconto della storia di un viaggio e un atto di disobbedienza civile

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Io sto con la sposa

 

Anno: 2014

Durata: 98’

Distribuzione: Cineama

Genere: Documentario

Nazionalità: Italia

Regia: Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry

Data di uscita: 9 Ottobre 2014

 

Il caso è pieno di magia

M. Kundera

 

Ottobre 2013. Milano, Stazione Centrale. Abdallah Sallam, 30 anni, superstite dell’ultima, tragica traversata del Meditteraneo verso Lampedusa, ode due sconosciuti parlare in arabo dentro un bar e si avvicina domandando: “Scusate, sapete dove parte il treno per la Svezia?”

Un sorriso, un caffè e l’inizio di un nuovo viaggio.

Ci racconta così, il giornalista Gabriele Del Grande, in conferenza stampa a Roma, il momento in cui insieme con l’amico poeta palestinese siriano Khaled Soliman Al Nassiry hanno incontrato Abdallah Sallam. Il frutto di quell’incontro è sbarcato con la potenza inarrestabile e la bellezza assoluta che son proprie delle cose vere, alla scorsa Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, “scortato” da uno spettinato  corteo di ottanta spose.

In uscita domani nelle sale italiane, l’incantevole film documentario Io sto con la Sposa ha raccolto in 60 giorni 100mila euro grazie alle donazioni di 2.617 cittadini di tutto il mondo contagiati dallo spirito dell’iniziativa. Scritto e diretto da Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry, Io sto con la Sposa è insieme il racconto della storia di un viaggio e un atto di disobbedienza civile.

Insieme con alcuni amici speciali e con una troupe al seguito, i tre decidono di aiutare Abdallah Sallam  e altri quattro palestinesi siriani in fuga dalla guerra a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia, mettendo in scena un matrimonio con tanto di corteo nuziale. Quale doganiere chiederebbe i documenti a una sposa?  E così, tra il 14 e il 18 Novembre 2013 percorrono tremila chilometri, da Milano a Stoccolma, facendo tappa, di notte, nelle case di amici complici fidati. Non c’è troppo tempo per riposare, bisogna arrivare, ma c’è sempre spazio per accogliere l’urgenza di raccontare la guerra, il Viaggio, e di restituire dignità alle storie,  ora urlate al ritmo di rap da MC Manar, un giovanissimo clandestino, ora dette a bassa voce al vicino sul sedile della macchina, ora racchiuse nei versi di una poesia.

Io sto con la Sposa non può lasciare indifferente chi lo guarda. Impossibile. Come film rappresenta e come atto incarna un carattere solidale, un coraggio di disobbedire e di schierarsi e quel desiderio radicale di comunione che ci fa partecipi dei sogni e delle tragedie di chi incontriamo e che le trasforma in qualcosa che riguarda anche noi, proprio come sottolinea, con le parole di Hemingway, Augugliaro in conferenza stampa: “Perciò quando suona la campana, non domandarti per chi suona, essa suona anche per te”.

Manuela Materdomini

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