Cosa dire quando ci si trova davanti a una struggente e romantica storia d’amore? Un film con emozioni davvero d’altri tempi, che mette in dubbio tutta la nostra pragmatica e disincantata maniera di concepire l’amore. Di fronte a un sentimento non consumato, eppur vissuto con intensa bellezza, ci sentiamo in colpa. Anzi, si sente vivo il rimpianto di non saper più vivere quelle emozioni. Non è un film erotico e non ci sono pruderie, è un’opera delicata e dedicata alla purezza di un sentimento. Centrato su passioni ancora non espresse e su realtà non vissute, produce una vera a propria catarsi. L’amore, a differenza della conclusione amara del romanzo di Stefan Zweig,Viaggio nel passato, qui vince il tempo.
La vicenda sembra ovvia, il triangolo amoroso ne è la chiave. Tutto nasce dalla classica situazione della protagonista Lotte, sposata con un uomo più vecchio, Karl Hoffmeister, e all’entrata in scena del giovane segretario del marito proprietario di un’acciaieria. Ma Lotte non è una classica femme fatale, rispetta il marito e lo ama. È solo la sua giovinezza a tradirla. Anche il giovane Friedrich non è uno sfascia famiglie, e tentano tutti e due di non dar corso a un sentimento che, peraltro, nasce spontaneo e ineluttabile.
La vicenda si snoda con fluida e ritmica cadenza, tra le chiacchere di un tè, una passeggiata nel parco, la condivisione dell’affetto del figlio di lei, Otto, e un’emblematica realizzazione di un puzzle. Perche si negano? Perché non danno corso ai loro sentimenti? La risposta è semplice: perche hanno un’etica come nel caso di Friedrich, o sono religiose e oneste, come nel caso di Lotte. Sono persone vere, scomode e controcorrente per la nostra società che ha subito un ribaltamento di valori. Una società nella quale nel pubblico e nel privato i sentimenti invece di essere tutelati vengono derisi, e dove il sesso diviene un totem da porre al centro delle relazioni. Questo film quieto e delicato ci sottopone un altro punto di vista. La promessa di attendere un luogo e un tempo giusto per amarsi è rispettata, così come i protagonisti, pur coscienti del reciproco dramma, si rispettano l’un l’altro. La storia è in realtà una denuncia accorata e potente del malcostume imperante. Ogni splendido fotogramma di questo film, mirabilmente girato in Belgio, si abbatte come un maglio su chi non ha più posto per la morale.
Non è consigliabile per chi è corrotto e disincantato. Lo troverà un brutto film, perché non si accorda con la sua povertà di spirito. Per chi al contrario è ancora in possesso di un’anima, è da non perdere, vi troverà un solido conforto e un incentivo a continuare sulla propria strada.