Si comincia con il Ken Marino di Nudi e felici (2012) che fugge terrorizzato per la strada con qualcuno alle calcagna; fino al momento in cui rientra in casa e, pur tenendo bloccata la porta, non riesce a fermare il suo misterioso inseguitore, che la sfonda e, in soggettiva, entra nella sua bocca.
Perché, una volta superati i titoli di testa e tornati a centoventitré ore prima di quanto accaduto, scopriamo che l’attore altro non incarna che Duncan, il quale, soffocato dalla famiglia e tormentato dal corrotto capo Phil alias Patrick”Scream 3”Warburton, ha una strana reazione dovuta allo stress: un piccolo demonio si è insediato nel proprio corpo e i suoi eccessi di ansia lo incitano ad uscire all’aperto attraverso l’ano del giovane per uccidere le persone che lo hanno fatto arrabbiare.
Del resto, con il Peter Stormare di Fargo (1996) nei panni di un grottesco ipnoterapista, è in maniera evidente una allegoria relativa alla rabbia repressa che vuole essere Bad Milo! (2013), inedito cinematografico che, reso disponibile su supporto dvd italiano da Sony pictures Home Entertainment, vede al timone di regia il Jacob Vaughn che è stato assistente al montaggio per Cyrus (2010) e A casa con Jeff (2011) di Jay e Mark Duplass, qui figuranti in qualità di produttori esecutivi.
Con la pericolosa creaturina che tanto sembra una discendente dei Ghoulies di charlesbandiana memoria ed il protagonista sempre più impegnato a cercare di stringerci amicizia per evitare che faccia del male alle persone sbagliate, circa un’ora e venti di visione che, tra un’evirazione a morsi e liquido rosso pronto a schizzare nei momenti giusti, richiama non poco alla memoria il cinema del sottovalutato Frank Henenlotter; il quale introdusse due diversi tipi di coppia formata da un essere umano e un mostriciattolo sia tramite Basket case (1982) che per mezzo di Brain damage-La maledizione di Elmer (1988).
E, sebbene l’insieme tenda a privilegiare maggiormente i toni della commedia che quelli dell’horror, è in particolar modo quest’ultimo titolo ad essere maggiormente richiamato dal rapporto che si instaura progressivamente tra Duncan e Milo (questo è il nome che viene dato al parassita).
Nel corso di una divertente, folle ed originale operazione indipendente da non perdere soprattutto per coloro che hanno amato e continuano ad amare determinate bizzarrie su celluloide sfornate dal sottobosco underground statunitense degli anni Ottanta… oltretutto impreziosita da una sezione extra comprendente sette minuti di errori sul set, due di riprese alternative ed un paio di scene eliminate ed estese.
Francesco Lomuscio