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Finalmente in dvd il raro fiume della rivolta di Brass

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Non molto tempo fa, all’interno di questa rubrica abbiamo avuto modo di parlare di Nerosubianco, sorta di puzzle sperimentale a tinte pop dal titolo a doppio senso e guardante a Jean-Luc Godard che, diretto nel 1969 dall’allora non ancora riconosciuto maestro dell’erotismo Tinto Brass, pur introducendo per la prima volta la tematica del tradimento visto come elemento ravvivante della coppia era ancora molto lontano dalle storie di corna e sesso gioioso cui il cineasta veneziano ci avrebbe abituati, tra gli anni Ottanta e Novanta, attraverso titoli quali La chiave e Così fan tutte.

Abbiamo avuto modo di parlarne grazie all’uscita in dvd del film curata dall’attivissima 30 Holding,ca_ira la quale, continuando a scavare nella filmografia meno conosciuta di colui che è stato definito il “poeta del fondoschiena”, rende disponibile per il mercato dell’home video digitale anche Ça ira, il fiume della rivolta, documentario realizzato nel 1964, quindi un anno dopo il suo esordio Chi lavora è perduto-In capo al mondo.

Documentario che, dedicato a tutti coloro che nel XX secolo hanno combattuto e sofferto per la conquista della libertà, è stato concepito tramite l’utilizzo di materiale di attualità e repertorio che ha provveduto, dal 1900 in poi, ad immortalare le tappe fondamentali di questa lotta.

Non a caso, mentre vengono riassunti dalle immagini in bianco e nero eccidi, guerre, rivoluzioni e altri drammatici episodi del Novecento, le voci narranti di Enrico Maria Salerno, Sandra Milo e Tino Buazzelli provvedono a porre in evidenza, tra l’altro, come sia più facile raggiungere la luna che la libertà e la giustizia.

Man mano che sullo schermo si avvicendano la Rivoluzione messicana e quella russa, l’invasione della Cina da parte dei giapponesi, la Guerra di Spagna, il secondo conflitto mondiale, lo sganciamento delle due bombe atomiche sul Giappone e, ovviamente, le follie dei nazisti e le atrocità attuate nei loro campi di sterminio.

Nel corso di ottantotto minuti di visione (non settantotto come erroneamente riportato sulla fascetta del disco) oltretutto accompagnati da una poesia di Paul Eluard e da due canzoni cantate da Edith Piaf ed Edmonda Aldini e il cui inconfondibile, avvincente montaggio brassiano è anche protagonista del contenuto extra che arricchisce il dvd: l’inedito assoluto Tempo libero, tempo di lavoro, vertiginoso e allucinato cortometraggio di quattordici minuti volto a catturare nel linguaggio filmico le nevrosi e le vanità della società del boom economico.

Per cinefili doc!

 

Francesco Lomuscio

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