FESTIVAL DI CINEMA

Festival Internazionale del Film di Roma: “Metegol” 3D di Juan José Campanella (Fuori Concorso)

La storia è semplice e la metafora facile, eppure Metegol 3D riesce nel messaggio e non trascura neanche per un attimo la dimensione ludica, continuamente rinvigorita dall’animo goliardico, narcisistico, mistico di Capii e della sua ciurma

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Anno: 2013

Durata: 106′

Genere: Animazione

Nazionalità: Argentina

Regia: Juan José Campanella

Con un nome come quello di Juan José Campanella nella cabina di comando è impossibile non lasciarsi tentare da una visione al cinema, sebbene questa volta si tratti di una trama leggera rispetto alle consuetudini del regista argentino e del primo esperimento d’animazione 3D. Metegol 3DGoool! il titolo italiano, racconta in un lungo flashback l’avventura di Amedeo, un timido bambino abile nel calcio balilla impegnato a salvare la sua gente dalle angherie del bullo del paese, aiutato nell’impresa dagli straordinari mini-giocatori del suo vecchio tavolo da gioco. Il candidato all’Oscar al Miglior Film Straniero nel 2002 con Il figlio della sposa e finalmente vincitore nel 2010 con l’indimenticabile Il segreto dei suoi occhi si cimenta in una storia calcistica per dirci che la vittoria non è data dai soldi, dal successo e dal potere bensì dall’onestà, dalla passione, dall’unione. Lo sport, in questo caso il calcio ovvero lo sport più popolare al mondo, si presta perfettamente alla causa, facendosi metafora del ‘sacrificio’ alla squadra del singolo per il trionfo di bene comune.

Il film si apre con un omaggio al cinema: un gruppo di ominidi gioca con un mucchio di ossa finché non scopre che il teschio può diventare una palla da gioco (un saluto rivisitato a 2001: Odissea nello spazio). Se con Kubrick gli ominidi avevano imparato ad usare rudimentali tecniche di caccia per adattarsi al territorio e sopravvivere, con Campanella vengono iniziati al gioco, fatto di lealtà, amicizia, cuore, collaborazione e (sana) competizione. Amadeo ora è padre e sente di dover raccontare al figlio la sua storia. Da bambino, seppur timido e spaurito, era imbattibile nel campo da gioco…del calcio balilla. Un giorno infligge una sconfitta insopportabile al bulletto del paese, forte col pallone e non abituato a perdere. Star del calcio, torna anni dopo nell’odiato paese assetato di vendetta e pronto a trasformare la città nel suo parco giochi. Amadeo, con il supporto dei personalizzati giocatori che nel frattempo si sono animati, mette su un’improbabile squadra per sfidarlo in un vero incontro di calcio dove in ballo c’è la sorte della città natale.

La storia è semplice e la metafora facile, eppure Metegol 3D riesce nel messaggio e non trascura neanche per un attimo la dimensione ludica, continuamente rinvigorita dall’animo goliardico, narcisistico, mistico di Capii e della sua ciurma. L’animazione non è stellare – come non lo è il budget – e il 3D non è assolutamente indispensabile, eppure Metegol 3D ha un cuore che pulsa forte, divertimento da vendere e un’avvincente storia di grande coraggio da raccontare.

Francesca Vantaggiato

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