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Tulipani di seta nera

Festival dei Tulipani di Seta Nera. Ecco i finalisti

Riflettori accesi sulle fragilità che diventano autenticità

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Ma quindi chi sono i finalisti del Festival dei Tulipani di Seta Nera?

Il Festival dei Tulipani di Seta Nera, come dice Paola Tassone (direttore artistico della sezione Cortometraggi), diventa maggiorenne. Quest’anno il Festival dedicato alla cinematografia sociale giunge alla 18° edizione, continuando a portare avanti la sua nobilissima missione: divulgazione, sensibilizzazione e visibilità di delicate tematiche come violenza di genere, omofobia, solitudine, sicurezza sul lavoro, disagio giovanile.

Tutte le proiezioni si terranno tra l’8 ed il 10 maggio al The Space Cinema Moderno a Roma, fino a chiudere poi con l’esibizione live di Marco Carta, Jessica Morlacchi e Greta Manuzi..

Cultura dello scarto e infantilismo bellico

Il 29 aprile, prima della presentazione dei finalisti nelle 4 sezioni, il presidente Diego Righini ha presentato Monsignor Giovanni Fusco, docente dell’Università Lumsa e Lorena Bianchetti, giornalista e conduttrice della serata Gala conclusiva dell’11 maggio. I due insieme hanno ricordato la missione testamentaria di Papa Francesco: abbracciare le persone più deboli e aiutarle tramite l’intervento della politica e della società civile.

Si è parlato del desiderio del superamento della cultura dello scarto, della necessità di rivolgere l’attenzione alle periferie, e della ricchezza delle diversità. Infine, Lorena Bianchetti ha citato le parole di Bergoglio rispetto al dilagante infantilismo bellico, che invece andrebbe sostituito con la pace e la fine delle guerre.

Inoltre la giornalista continua dicendo: 

“Questo festival è un appuntamento significativo per accendere i riflettori su quella che da parte della società viene chiamata fragilità e che a mio avviso invece è autenticità”.

Insomma il festival pone al centro della narrazione l’essere umano, le diversità, le fragilità e l’unicità delle persone e dei luoghi.

Cortometraggi finalisti

Adesso è il momento di annunciare i finalisti nelle 4 sezioni del Festival (nazionali ed internazionali): Cortometraggi, Documentari, Social Clip, Digital Series.

La sezione dei Cortometraggi vede come direttore artistico Paola Tassone e come presidente di giuria Giovanni Veronesi. I corti inviati sono stati 300 e tutti si sono distinti per la potenza dei messaggi universali e la grande sensibilità dei giovani registi.

I corti finalisti sono: “Amina” di Serena Tondo; “Fiabexit” di Lorenzo Giovenga e Giuliano Giacomelli; “2020: Odissea nello spazio Covid” di Pierfrancesco Campanella; “Gli Elefanti” di Antonio Maria Castaldo; “La legge del mercato” di Alessandro Panza; “La vie en rouge” di Andrea Fornalè; “L’acquario” di Gianluca Zonta; “L’ultimo sogno” di Davide Maria Marucci; “Mercato libero” di Giuseppe Cacace; “Milo” di Daniele Fabietti; “Ronzio” di Niccolò Donatini; “Rosetta” di Vincenzo Palazzo; “Vivremo nelle pareti” di Rocco Anelli.

Documentari finalisti

Per quanto riguarda i Documentari il direttore artistico di sezione è Christian Carmosino Mereu, mentre il presidente di giuria è Mariangela Barbanente.

I finalisti selezionati tra 70 documentari sono 7 ( molti tra i quali opere prime): “Jawhara Insha’allah” di Arianna Proietti Mancini e Claudia Paola Sagona; “L’ultima veglia” di Nicolò Ribolla; “Persone” di Carlo A. Bachschmidt; “R_evolucion” di Jacopo Brucculeri e Gianluca Paolisso; “Sbam” di Diego Monfredini; “Se io non dimentico” di Vincenzo de Caro; “Tineret” di Nicolò Ballante.

Inoltre, la sezione documentari è arricchita da due fuori concorso (poichè superano i 60 minuti a disposizione): “Vakhim” di Francesca Piani (8 maggio) e “Quir” di Nicola Bellucci (9 maggio).

Social Clip in finale

La sezione Social Clip è guidata da Claudio Guerrini mentre la giuria è capitanata da Silvia Salemi. Le opere giunte a giudizio sono 80.

Ecco i finalisti: “Blood Soaked Earth” di Marco Ferrara; “Come Paride” di Marina Fastoso; “I nostri fiori” di Virginia Imbimbo; “Il futuro è degli ingenui” di Luca Bizzi; “Jay” di Francesca Alotta e Andrea Dathe Martelli; “Le pasticche” di Riccardo Andreani; “Noche que se va” di Luca Maffoni; “Rosso” di Patrizia Di Martino; “Sono come te” di Beppe Stanco & Simone Forti;  “Vivi se ne va” di Viviana Iannizzi.

Digital Serie in finale

Infine, la sezione Digital Serie che conta 50 candidati fa affidamento al direttore artistico Janet De Nardis e al presidente di giuria Vincent Riotta.

I selezionati per la finale sono: “Dammi il la” di Daniele Chiariello, “Discreet” di Sophia Belahmer e Juliette Gosselin; “Memories of a forgotten child” di Lars Smekal; “Never too late” di Lorenzo Vignolo e Salvatore De Chirico; “Power up” di Rose of Dolls e Oliver Mend; “Prayer international series” di Young Man Kang; “The meteorites” di Nadia Louis-Desmarchais; “We are fearless” di Raffaele Iardino, Gianmaria Fiorillo, Raffaele Ciriello e Antonio Zannone.

Altri premi ed iniziative

Infine il Festival presenta altre premiazioni. Le prime due assegnate da una giuria composta da studenti delle scuole medie e superiori e un’altra da studenti di accademie ed università: Tulipani Fuoriclasse – Talenti in Erba. Poi vi è il Premio Sorriso per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica UNIVERDE e ASVIS; segue il Premio Sorriso Diverso per il Lavoro e le Politiche Sociali; ancora il Premio Sorriso per la Disabilità ANMIL; il Premio Sorriso per la Disabilità ENS; il Premio Sorriso per la Disabilità ANCOS; il Premio Miglior Corto d’Animazione; il Premio Sorriso per la Giustizia; il Premio Sorriso Cortissimo TLV WEB.

Inoltre è importante ricordare lo scambio internazionale che si avrà quest’anno, grazie ad un progetto iniziato 3 anni fa con la Turchia: la sera dell’8 maggio appuntamento con “Schermi seza confini: Il Burkina Faso incontra l’Italia”, uno spazio condotto da Pamela D’Amico, con la proiezione del film “Nabo”, presenti in sala la regista Maïrama Komi e  Cyrille Ganou Badolo, Ambasciatrice del Burkina Faso in Italia.