Il Festival di Cannes si è aperto recentemente alle serie TV. Le proiezioni di “Canneseries” hanno rivelato l’anno scorso una piccola gemma della televisione indipendente: Rebound, miniserie di cortometraggi di Daniel Fahre .

La piattaforma norvegese Null47, dal target specifico di un pubblico giovane, ha confermato la produzione della seconda stagione. La casa di produzione Fenomenon ha dichiarato che le riprese sono già finite e la serie uscirà in vari paesi già il mese prossimo. Non ci sono ancora informazioni su una distribuzione italiana.

Rebound – la trama

Alex (Mathilde Storm) è appena tornata da Bali per cercare di ricongiungersi con il suo ex (Arjan Nilsen). Questo però la rifiuta, e ora lei si è innamorata di un altro ragazzo (Björn Mosten), finendo in una tempesta sentimentale.

La prima stagione ha gareggiato a Canneseries con la finlandese Dorm no.13, la francese Lost Media, Getting under your skin dal Canada, Noob dalla Nuova Zelanda e il belga oh, Otto!.

L’intera prima stagione è girata e ambientata in una singola stanza. Il regista ha espresso il suo entusiasmo per la scelta creativa che gli ha permesso di portare avanti la tradizione di grandi film come Parola ai Giurati (1957), di Sidney Lumet.

Una stanza, molte emozioni

La sceneggiatrice di Rebound, Leblebicioglu Kaveh ha rivelato che le vicende della miniserie sono ispirate a vicende reali del suo passato. La camera da letto dove è ambientata non è una scelta casuale, perché è il luogo della casa dove è più facile aprirsi sulle proprie emozioni, anche quelle più dolorose come la fine di una relazione.

Mathilda Storm è già apparsa in One Day di Netflix, oltre ai titoli norvegesi Rådebank e Innebandykrigerne, ha dichiarato che: “Quando entravo in quella stanza entravo anche nel personaggio”. […] “Tutti gli oggetti di Alex erano sui ripiani e il letto aveva iniziato ad avere il nostro odore perché ci dormivamo ormai da due settimane. Era il suo universo.”