SAVE THE CHILDREN (la più grande organizzazione internazionale indipendente che lavora per migliorare concretamente la vita dei bambini in Italia e nel mondo) ha patrocinato SE CHIUDO GLI OCCHI NON SONO PIU’ QUI, film in Concorso al Festival del Film di Roma nella sezione Alice nella Città, al fine di portare avanti una convinzione comune: anche in una grande crisi come quella che stiamo attraversando, bisogna proteggere i sogni delle giovani generazioni, concedere a ciascuno il diritto ad un tempo per esplorare, per capire innanzitutto “chi sono, in quale mondo vivo e per quali cose vale la pena di lottare”.
Questa l’idea alla base di un progetto condiviso che accompagnerà il film diretto da Vittorio Moroni (Tu devi essere il lupo, Le ferie di Licu, Eva e Adamo) in una lunga tourneé nelle scuole, occasione per un dialogo interattivo con gli studenti e i loro insegnanti. Un percorso di scoperta che, a partire dal film, con gli strumenti della creatività e della rappresentazione, condurrà studenti ed insegnanti ad interrogarsi su cosa significa oggi educare, scegliere, crescere.
Prodotto da 50N con Rai Cinema e scritto da Vittorio Moroni con Marco Piccarreda, “Se chiudo gli occhi non sono più qui” racconta la storia di Kiko, 16 anni, figlio di madre filippina e padre italiano, alle prese con il nuovo compagno della madre, Ennio, un caporale che sfrutta immigrati clandestini e che lo costringe a lavorare nei suoi cantieri edili. Kiko tenta di studiare, ma non è facile lavorando tutto il giorno, sente di vivere nel pianeta sbagliato. Per lui, c’è un solo posto dove è possibile sognare: un vecchio bus abbandonato in una discarica che ha trasformato nel suo rifugio. Ma un giorno, un vecchio amico del padre, Ettore, viene a cambiare il suo destino: lo cerca e si offre di diventare suo maestro. Ma quell’uomo nasconde un segreto…
Interpretato, tra gli altri, da Giorgio Colangeli, Giuseppe Fiorello e dall’esordiente Mark Manaloto, questo originale romanzo di formazione ambientato nel nord-est italiano intreccia molti fili del nostro presente,attraversando temi come “la seconda generazione” (Kiko vi appartiene avendo madre filippina), la ricerca disperata di una figura paterna nel cui confronto dare forma alla propria identità, il lavoro minorile, il caporalato, il ruolo della scuola e la piaga dell’abbandono scolastico, e infine la scintilla, la speranza che nasce dalla scoperta di quel potere esplosivo che deflagra quando il sapere entra in contatto coi desideri profondi, con la vita.
Save the Children lavora in Italia da anni su tematiche quali la povertà, il lavoro minorile, la dispersione scolastica, le seconde generazioni. In particolare, da due anni, ha lanciato una campagna che si focalizza sulla situazione dell’infanzia nel nostro paese, caratterizzata attualmente dalla povertà, nelle sue varie forme – sociale, economica, di istruzione – che sta colpendo i bambini come non mai, derubandoli di prospettive ed opportunità.