Dopo l’annuncio iniziale del 10 aprile, il Festival di Cannes ha ora svelato i titoli finali che completano la sua prestigiosa Selezione Ufficiale per il 2025. In Concorso, due nuove aggiunte approfondiscono la ricchezza tematica e la portata internazionale del programma di quest’anno.
Il primo è Die My Love, l’attesissimo ritorno di Lynne Ramsay. Nota per la sua narrazione emotivamente cruda e visivamente avvincente (E ora parliamo di Kevin, Non sei mai stato davvero qui), Ramsay adatta il romanzo viscerale di Ariana Harwicz in quello che promette di essere un viaggio ipnotico nell’ossessione e nello sbrogliamento mentale.
A lei si unisce il regista iraniano Saeed Roustaee con Woman and Child, che segna il suo ritorno a Cannes dopo il successo di critica di Leila’s Brothers. Roustaee dovrebbe riproporre la sua caratteristica miscela di realismo sociale e intensità emotiva.
Un Certain Regard: Debutti Radicali e Prospettive Globali
Questa sezione, nota per aver promosso nuove voci e visioni audaci, riceve una forte scossa da cinque nuove aggiunte. Tra le più chiacchierate c’è The Chronology of Water, il debutto alla regia di Kristen Stewart, adattato dalle memorie di Lidia Yuknavitch. È un’esplorazione intima e sperimentale del trauma, del desiderio e della rinascita, e tutti gli occhi saranno puntati su Stewart, che si metterà dietro la macchina da presa con una già forte identità artistica.
Il regista colombiano Simón Mesa Soto presenta Un Poeta, proseguendo il suo sguardo poetico sulle vite degli emarginati. Il portoghese Pedro Pinho presenta O Riso e a Faca (I Only Rest in the Storm), probabilmente un film politicamente carico e formalmente innovativo, in linea con i suoi lavori precedenti. Love Me Tender di Anna Cazenave Cambet e il debutto del regista egiziano Morad Mostafa (sviluppato attraverso La Semaine de la Critique) segnano anch’essi una sezione Un Certain Regard audace e piena di promesse.
Cannes Première: Maestri dell’evoluzione silenziosa
La sezione laterale Cannes Première, un paradiso per il cinema d’autore al di fuori del concorso principale, accoglie un trio di voci distintive. Kōji Fukada torna con Renai Saiban, l’islandese Hlynur Pálmason con Ástin Sem Eftir Er e Lav Diaz, maestro filippino del cinema slow, con Magalhães. Ogni regista porta con sé un’estetica profondamente personale che continua a sfidare la narrazione convenzionale.
Proiezioni di mezzanotte: il ritorno di Electric Nights
Vincent Maël Cardona (Magnetic Beats) torna con Le Roi Soleil, un’esperienza che si preannuncia surreale e ricca di sfumature sonore. Nel frattempo, Ethan Coen presenta Honey Don’t, il suo ultimo lavoro da solista dopo Drive-Away Dolls del 2023, che promette un’altra irriverente deviazione dall’eredità dei fratelli Coen, questa volta sotto le stelle della Croisette.
Proiezioni Speciali: Opere Prime Audaci e una Leggenda del Fumetto
Quattro opere prime lasciano il segno nella sezione Proiezioni Speciali, ognuna delle quali segna un momento di svolta. Il favoloso mondo di Amélie e la Métaphysique des Tubes di Maïlys Vallade e Liane-Cho Han, Mama di Or Sinai, Arco di Ugo Bienvenu e Qui Brille au Combat di Joséphine Japy riflettono tutti una generazione di registi con una visione cinematografica incrollabile e un’urgenza contemporanea.
Questa sezione rende anche omaggio all’amato comico francese Pierre Richard con il suo nuovo film L’Homme qui a vu l’Ours qui a vu l’Homme, un titolo stravagante quanto l’autore stesso. È un omaggio appropriato al fascino intramontabile della commedia francese nel dibattito cinematografico globale.
Un festival pronto per la scoperta
Con queste ultime aggiunte, Cannes 2025 si consolida come un festival di straordinario equilibrio: tra l’affermato e l’emergente, il radicale e il romantico, il personale e il politico. Come sempre, la Croisette si prepara a testimoniare il passato, il presente e l’entusiasmante futuro del cinema.