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‘Fuga di Cervelli’: la divertente commedia di Paolo Ruffini tra amicizia e risate

“Fuga di cervelli” è un film godibile nel suo complesso, l’unico neo è l’oggetto che diventa il fattore scatenante. Possibile che nelle commedie italiane ci deve essere per forza uno splendido esemplare di femmina da raggiungere?

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Fuga di cervelli

Fuga di Cervelli è una commedia italiana del 2013, diretta da Paolo Ruffini al suo esordio come regista. Il film, distribuito da Medusa, è il remake del successo spagnolo Fuga de cerebros del 2009 e, pur non essendo più nelle sale, merita una riflessione per la sua capacità di rappresentare un certo tipo di cinema popolare italiano.

Fuga di Cervelli: Un’avventura all’insegna della comicità

La storia segue Emilio, un giovane timido che non ha mai confessato il suo amore a Nadia. Quando lei si trasferisce a Oxford per una borsa di studio, Emilio, con l’aiuto di un gruppo di amici eccentrici, decide di seguirla per dichiararsi. Questa avventura all’insegna della comicità slapstick e dei luoghi comuni mira a intrattenere un pubblico generalista, senza però distaccarsi dai meccanismi collaudati della commedia giovanile italiana.

Fuga di Cervelli: Commedia leggera ma prevedibile

Il cast è composto da volti noti del programma televisivo Colorado Café, come Luca Peracino, Andrea Pisani, Frank Matano e Guglielmo Scilla, i quali dimostrano una buona padronanza dei tempi comici, anche se la transizione dalla breve forma televisiva a quella cinematografica presenta qualche limite.

La regia di Paolo Ruffini, pur dimostrando una certa sicurezza, non si allontana dalla tradizione della commedia italiana che vede il personaggio femminile come l’oggetto del desiderio e motore delle azioni maschili, elemento che può risultare datato in un’epoca di crescente attenzione verso la rappresentazione di genere.

Nonostante una struttura narrativa piuttosto prevedibile, Fuga di Cervelli riesce comunque a intrattenere grazie al ritmo vivace e alla chimica tra i protagonisti. Tuttavia, il film manca di un vero approfondimento critico sul tema dell’amicizia o del viaggio di formazione, elementi che avrebbero potuto arricchire il film e portarlo oltre il semplice intrattenimento.

Nel panorama cinematografico contemporaneo, Fuga di Cervelli rappresenta un esempio di quel cinema popolare che, pur non aspirando a profondità artistiche, riesce a trovare un suo spazio nel mercato, rivolgendosi a un pubblico che cerca svago e leggerezza.


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