È ritornata con una quinta stagione la serie firmata Rai: Mare Fuori. Dodici episodi divisi in due atti: Mare Fuori 5 ha debuttato su RaiPlay con i primi sei episodi il 12 marzo, mentre i restanti sei sono arrivati il 26, chiudendo il cerchio narrativo della stagione.
I registi: da Carmine Elia a Ludovico Di Martino
La regia di Mare Fuori ha sempre giocato un ruolo chiave nell’identità della serie. Carmine Elia ha firmato la prima stagione, gettando le basi visive e narrative del progetto: tensione drammatica, ritmo serrato e uno sguardo attento sulle emozioni. Dal secondo al quarto capitolo è subentrato Ivan Silvestrini, che ha ampliato la dimensione pop e seriale dello show, dando spazio alle storie d’amore, all’estetica urban e a una coralità sempre più marcata. La svolta arriva con la quinta stagione: Ludovico Di Martino – già regista di Skam Italia e La Belva – impone un cambio netto. I toni si fanno più scuri, il ritmo rallenta, la regia diventa più autoriale. Egli afferma:
“Il cambio di regia è piuttosto comune nella serialità, ma ciò che rende ‘Mare Fuori’ ancora più particolare è che il regista ha diretto tutta la serie. Di questa stagione, solo due episodi sono stati girati da Francesca Mitrano, direttrice della fotografia fin dalla seconda stagione. Il vero cambiamento, però, viene dalla scrittura, perché diversi personaggi storici hanno concluso il loro percorso e nuovi protagonisti sono entrati in scena. Posso dire che anch’io faccio parte di questi nuovi protagonisti”.

Federico in Mare Fuori 5
Dove vedere la quinta stagione?
Mare Fuori è una serie firmata Rai. Sono disponibili tutte le stagioni su RaiPlay e Rai 2. Dal 20 aprile 2025 sono disponibili su Netflix le prime quattro stagioni, non è ancora stata annunciata una data ufficiale per l’arrivo della quinta stagione sulla piattaforma.
Come ci eravamo lasciati? La quarta stagione
La quarta stagione di Mare Fuori prosegue le vicende dei ragazzi dell’IPM di Napoli. La storia alla Romeo e Giulietta di Carmine e Rosa diviene centrale nella narrazione obbligando i due a ragionare sul loro futuro: l’amore o la famiglia? Silvia vive nuovi momenti di difficoltà, di nuovo sotto accusa la situazione sembra avere una svolta nel momento in cui un nuovo arrivato, Angelo, potrebbe essere l’alibi che stava cercando. Cambierà idea e collaborerà?
Entra nell’IPM di Napoli anche Alina, una ragazza silenziosa, che stringe un legame significativo con Cardio Trap. La morte di Don Salvatore mette a repentaglio l’impero da lui creato, oltre a far iniziare una caccia al tesoro per appropriarsi dei soldi della famiglia Ricci. Edoardo Conte si trova di fronte a due strade: restare con Carmela e prendere il comando dei Ricci, oppure farsi una nuova vita con Teresa, rimasta incinta. Intanto, Rosa scopre la mano che ha ucciso suo padre: Edoardo. Successivamente vediamo una serie di personaggi alla cripta della famiglia Ricci, dove sono nascosti i soldi. Edoardo Conte, Cucciolo, Micciarella e Rosa, scappata dal suo stesso matrimonio prima ancora di entrare in chiesa, poi un colpo alle spalle di Edoardo.
Ritorni, partenze e arrivi in Mare Fuori 5

Da sinistra: Simone Caramitti, Marta, Sonia, Tommaso, Samuele e Federico
La quinta stagione di Mare Fuori si configura come un crocevia di addii, ritorni e nuovi arrivi. L’assenza di personaggi storici come Carmine (Massimiliano Caiazzo), Edoardo (Matteo Paolillo), Crazy J (Clara Soncini) e Kubra (Kyshan Wilson) apre spazi narrativi. Questi vuoti vengono colmati da nuovi personaggi complessi. Tra i nuovi ingressi, spiccano Simone Caramitti (Alfonso Capuozzo), figlio illegittimo di Don Salvatore Ricci e fratellastro di Rosa, e Tommaso (Manuele Velo), un ragazzo segnato dalla perdita del fratellino. Accanto a loro, Samuele (Francesco Luciani) e Federico (Francesco Di Tullio) formano una coppia pericolosa, mentre tra le ragazze emergono Marta (Rebecca Mogavero), manipolatrice e astuta, e Sonia (Elisa Tonelli), pronta a tutto per mantenere l’amicizia con Marta.
Il ritorno di Ciro Ricci (Giacomo Giorgio) in Mare Fuori 5 è forse uno degli snodi emotivi più potenti della stagione, ma è un ritorno che inganna e commuove: non reale, ma sognato, ricordato, desiderato. La sua presenza aleggia come un fantasma affettivo, alimentata dal dolore e dalla nostalgia di chi lo ha amato. Invece, tra gli attori a lasciare la serie ci sono: Pia Lanciotti, Antonio D’Aquino, Gianni Russo e Clotilde Esposito, rispettivamente nei panni di Donna Wanda, Milos, CardioTrap e Silvia.
Mare Fuori 5: la sinossi
Rosa Ricci (Maria Esposito) è al centro delle dinamiche della quinta stagione: è sola e deve “obbedire” a suo padre, portarne avanti il ruolo di capo del clan. Cerca quindi alleanze che danno vita a una leadership femminile, coesa e crudele. Il suo cuore però è tormentato e un colpo di scena la fa vacillare, riproponendo l’angoscia del dover scegliere tra il Bene e il Male. Una scelta che investe anche tutti gli altri protagonisti, al punto da far apparire inesorabilmente segnato il destino di alcuni. Cardio (Domenico Cuomo) e Alina (Yeva Sai), ormai legati da un sentimento di amicizia e solidarietà, portano luce e speranza.
La nuova arrivata Sonia (Elisa Tonelli), vittima di bullismo e vessazioni fin dai tempi dell’asilo, riesce a risollevare le sorti di Dobermann (Enrico Tijani), piombato nella depressione dopo aver perduto Kubra (Kyshan Wilson). Pino (Artem Tkachuk) diventa sempre più “saggio”, soprattutto grazie all’impegno e all’amore per gli animali, rappresentando un punto di riferimento per tutti e in modo speciale per una delle ragazze.
Il comandante (Carmine Recano) e Beppe (Vincenzo Ferrera) scoprono segreti e misteri legati alla famiglia Ricci e a Sofia (Lucrezia Guidone). Federico (Francesco Di Tullio) e Samuele (Francesco Luciani), due ragazzi del Nord, marcano il territorio con cinismo bestiale. Tommaso (Manuele Velo), un giovane di buona famiglia, arrivato in IPM per una tragica beffa del destino, rende ancor più evidente la “banalità del male”. Tutti i ragazzi nell’IPM condividono, nel profondo, il desiderio di uscire dalle spirali di violenza che hanno segnato la loro vita. [Sinossi ufficiale]
Tutto parte da sé
La quinta stagione di Mare Fuori si focalizza sul carcere come luogo, come spazio di riflessione, come verità cruda. La grammatica della serie è cambiata. Il nuovo regista afferma:
“I personaggi sono meno focalizzati sulle relazioni, sull’amore, sull’amicizia; sono più concentrati su se stessi, costantemente messi di fronte allo specchio per affrontare le proprie verità e le proprie colpe. Il racconto individuale ha reso questa quinta stagione più introspettiva e implosiva. È un mare dentro più che un mare fuori”.
È un’esperienza di visione che respira un realismo sociale, senza mancare del coming-of-age che caratterizza la serie. I personaggi sembrano essere consapevoli di dover fare i conti con se stessi prima di combattere con il mondo, tutto parte da sé. In questa stagione, molti personaggi sembrano finalmente confrontarsi con le proprie ferite e paure e con la consapevolezza delle scelte fatte. Non si tratta più solo di sopravvivere o di seguire un destino già scritto: i giovani detenuti cominciano a mettere in discussione i loro passati, ad accettare i propri limiti e a prendere consapevolezza delle proprie responsabilità. Cardio Trap, in una conversazione con Pino ‘o Pazzo gli dice:
“Sai che mi rende felice? Sapere che qui dentro c’è amore”.

CardioTrap e Pino in Mare Fuori 5
Tra le scene più sentite e amate dell’ultima stagione della serie, abbiamo la conferma dal regista essere stata improvvisata dai due giovani attori. Inoltre, Di Martino ha confessato essere la scena più bella della stagione. La scelta consapevole, e sofferta, di essere vulnerabili è salvifica. Tra vendette, soprusi e violenze la maturità di essere fragili è la più potente delle armi.
La famiglia di sangue? L’amore incondizionato (non) esiste

Rosa Ricci in Mare Fuori 5
Non è più solo un ricordo da proteggere o un legame da rimpiangere: la famiglia diventa conflitto irrisolto, origine del male, ma anche possibilità di rinascita. I ragazzi dell’IPM si confrontano con madri assenti, padri violenti, fratelli idolatrati o perduti, e con il vuoto che questi rapporti spezzati hanno lasciato. Per alcuni, come Rosa Ricci, la famiglia è un’eredità criminale che pesa come una condanna.
Per Rosa, la famiglia è radice, ragione e prigione. Dal sangue non si può scappare, il suo amore per essa è viscerale, sacro, è onore come legge. Ciò che è sacro è verità, e ciò che è vero si deve proteggere con la vita. Il momento in cui la realtà si fa più vivida agli occhi di Rosa è quando scopre le azioni deplorevoli di Ciro, suo fratello tanto idolatrato. Così tanto tempo a vendicare il suo nome, a difenderlo da dicerie e maldicenze, per cosa? È erede di una faida che non ha scelto. Eppure, la famiglia è tutto ciò che ha, perché è un legame totalizzante, oppressivo.
«Tu sei forte, devi solo decidere che famiglia vuoi. La camorra o quella con Carmine. Devi solo scegliere».
«E chi me lo dice qual è la scelta giusta?»
«Il cuore»
Nonostante il vasto seguito e l’influenza culturale, Mare Fuori non è esente da critiche. Con la quinta stagione, alcune voci hanno cominciato a suscitare dubbi sulla credibilità narrativa e sulla coerenza emotiva dei personaggi. La decisione di spingere sempre più verso la spettacolarizzazione di alcuni momenti, tra amori travagliati, ritorni inaspettati e colpi di scena quasi da soap opera ha suscitato diverse reazioni. Parte del pubblico e della critica parla di una certa deriva melodrammatica, che rischia di affievolire il messaggio sociale della serie.
C’è chi accusa Mare Fuori di aver perso, stagione dopo stagione, quella verve realistica che ne aveva caratterizzato l’inizio, trasformando l’IPM in un microcosmo sempre più romanzato e meno aderente alla realtà. Altri contestano la raffigurazione della delinquenza minorile, che a tratti appare avvolta da un’aura di fascino e romanticismo rischioso, soprattutto per il pubblico più giovane. Ma in fondo, è giusto rammentarlo: Mare Fuori è e resta una serie televisiva, con le sue licenze narrative e le sue scelte drammaturgiche. A volte si sente la pretesa di essere di più di una serie, ma in fondo il suo scopo è raccontare, emozionare, e in qualche modo far riflettere; anche se la realtà, quella vera, è molto più complessa, contraddittoria e meno risolvibile in dodici episodi.