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Cannes

‘Alpha’ : verso il terzo lungometraggio di Julia Ducournau

Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo progetto dell'autrice palma d'oro 2021 con Titane?

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Julia Ducournau

Alpha di Julia Ducournau è uno dei titoli più attesi di Cannes 78.

In attesa di scoprire il terzo lungometraggio ripercorriamo i precedenti due per tracciare l’idea di cinema della regista Palma d’oro 2021.

Raw: Il desiderio e il corpo

Garance Marillier in una scena del film

Garance Marillier in una scena del film

Il suo esordio Raw debutta nel 2016 nella sezione parallela La Semaine de la Critique dove vince il premio FIPRESCI.

Il film racconta di Justine, una vegetariana adolescente, nuova all’università belga di veterinaria dove studia anche la sorella maggiore, Alexia. Il nonnismo a cui sono costrette le matricole è molto spinto e fra i vari riti di iniziazione Justine viene obbligata, anche dalla sorella, a mangiare della carne cruda.

Questo lo spunto da cui Ducournau parte per imporre la sua visione nei riguardi del body horror, aprendo a riflessioni su vari grandi temi come il trauma, il desiderio e la sessualità.

Lo fa a partire da alcuni elementi di base, narrativi e visivi, come l’incidente automobilistico, facilmente riconducibile al trauma Freudiano, o il rapporto fra desiderio e sessualità, accostati e letti in questo caso con la chiave del cannibalismo.

Ducournau congiunge e tiene insieme le fila del suo discorso attraverso il corpo.

Discorso che è anche politico e femminista, basti pensare a un’ironica scena all’aperto in cui Alexia tenta di insegnare a Justine come urinare in piedi.

Alexia nel film sembra essere tutto ciò che Justine non vuole accettare di sé stessa e tenta costantemente di reprimere. Dopo essere stato suggerito per tutto il film viene messo in scena magistralmente in un’inquadratura di sintesi dove i volti delle due collimano e si confondono l’uno nell’altro nel vetro divisore del carcere.

Titane: Di donne e macchine

La protagonista Agathe Rousselle in una scena del film

La protagonista Agathe Rousselle in una scena del film

Il secondo lungometraggio consacra la regista come una delle voci più importanti del cinema francese grazie alla vittoria della Palma d’oro.

Il film racconta di Alexia, un’ ‘erotica’  ballerina nel mondo delle automobili presumibilmente truccate. La sua fascinazione per tale mondo nasce in seguito ad un grave incidente avuto da bambina che le è costato un’operazione dove le viene impiantata una placca in titanio sul cranio. Importunata da un ammiratore molesto commette un omicidio e, la sera stessa, ha un rapporto sessuale con la macchina su cui solitamente balla, rimanendo incinta.

Ricercata, riuscirà a fuggire protetta da Vincent, che la riconosce come suo figlio precedentemente scomparso.

Ducournau, con la stessa cassetta degli attrezzi usata per Raw, racconta qui un conflittuale rapporto genitoriale analizzato sempre con la lente psicanalitica.

Il trauma viene rappresentato ancora una volta attraverso l’incidente automobilistico, con l’eccezione che l’automobile è in Titane l’equivalente della veterinaria in Raw.

Alexia, per completare lo svezzamento, è costretta ad uccidere anche i genitori ma, a differenza di tutte le altre morti disseminate all’inizio del film, lo fa bruciando la casa in cui li rinchiude, a testimonianza del bisogno di purificazione dalle proprie origini.

Il focus Ducournau lo pone descrivendo il rapporto di Alexia con Vincent (interpretato da Vincent Lindon), arricchendo una dinamica padre / figlio (o meglio, figlia) con il tema di genere: per gran parte del film la protagonista vuole nascondere il suo corpo per nascondere la sua identità, oltreché le sue origini.

Ma, nel momento in cui la protagonista riesce a liberarsi di questo fardello, inevitabilmente ricade nel complesso edipico che la porta ad un’attrazione sessuale nei confronti del padre.

Titane (Julia Ducournau, 2021)

Titane (Julia Ducournau, 2021)

Alpha: cosa aspettarci?

Di Alpha è trapelato ben poco, a differenza di altri titoli in concorso che hanno già rilasciato dei teaser.

Il film, ambientato negli anni ’80, racconta di Alpha, una tredicenne che vive con la madre single.  La ragazza è emarginata dai compagni di classe perché presunta infetta da una nuova malattia. Un giorno, tornata da scuola con un tatuaggio sul braccio, il loro mondo crollerà.

Il film sembra reinterpretare ed estendere il suo cortometraggio Junior (2011),  interpretato già allora dall’immancabile Garance Marillier e presentato a La Semaine de la Critique.

É presto per fare delle ipotesi accurate ma, se Ducournau proseguirà la sua esplorazione sul body horror con i temi cardine affrontati nei primi due lungometraggi, è possibile allora che il coming of age sia centrale nell’evoluzione sia narrativa che psicologica.

Come segnala l’Hollywood Reporter:

“In una dichiarazione, i produttori hanno definito Alpha “una nuova pagina nel corpus di Julia Ducournau, molto coerente con le precedenti e completamente nuova nel tono. Per realizzare un progetto eccezionale, era necessario trascendere le convenzioni, come dimostra l’eccezionale combinazione tra produttori da una parte e società di vendita internazionali dall’altra”.

Alpha

  • Anno: 2025
  • Genere: Body Horror
  • Nazionalita: Francia / Belgio
  • Regia: Julia Ducournau