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FESTIVAL DI CINEMA

‘Skinny Love’: tra sesso e amore al Lovers Film Festival 2025

Per quale ragione un amore può essere definito fragile? Quali sono, invece, le caratteristiche che fanno di quella relazione un rapporto perfetto? Sigurður Anton presenta una commedia fuori dal comune, dove sessualità e dialogo sono alla base di tutto.

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Quando il lavoro entra in contatto con la sfera privata i confini diventano sottili e mettere dei paletti diviene sempre più complicato. Qui è dove Skinny Love si colloca. Una relazione a distanza che si scontra con le insicurezze delle due ragazze, ma non solo. Sigurður Anton presenta il suo lungometraggio alla 40esima edizione del Lovers Film Festival raccontando, attraverso l’ironia e la spontaneità della commedia, un amore fragile.

Skinny Love e l’amore davanti all’obiettivo

Ancora oggi l’argomento del sex working o di chi lo pratica rimane per molti un tabù. Qualcosa di cui si deve parlare sottovoce, in privato, al buio delle proprie camere da letto, o al contrario non si dovrebbe parlare proprio. Ma in un mondo dove tutto si svolge online, dove le vite di chiunque sono vissute davanti ad una telecamera, questo dovrebbe essere un argomento di conversazione come ogni altro. Skinny Love mostra come chiunque possa essere artefice del proprio destino.

Un lavoro, se fatto con dedizione e passione rimane tale. Proprio per questo che Emily (Kristrún Kolbrúnardóttir) ha deciso di creare contenuti per adulti per i social network e per le piattaforme a pagamento. Incastrata tra una relazione a distanza, un amante con il quale vuole divertirsi e un lavoro che fa del sesso la principale fonte di reddito, Emily dovrà fare delle scelte molto importanti. Quando Katinka (Magdalena Tworek), la sua ragazza, le chiederà di convivere, l’intero mondo della giovane verrà travolto da insicurezze, ansie e dubbi.

Sex Working: non tutto è porno

In Skinny Love chiunque può immergersi nelle problematiche rappresentate: le insicurezze tipiche di una relazione, l’ansia di lavorare in un ambito non sempre visto come lavoro vero e proprio (essere un influencer, lavorare tramite social network, non solamente a contatto con il sex working). I rapporti umani qui sono reali. Una relazione a distanza può essere difficile da affrontare, ma Emily dimostra come il parlare, il chiarirsi e soprattutto il tempo possano aiutare a superare delle difficoltà.

Il costante rumore del trapano quando Emily è in camera sua fa sì che lo spettatore sia lì accanto a lei. Si comprende perfettamente la sua irritazione verso il vicino del piano di sopra. Con la giovane protagonista si condivide tutto: i momenti di intimità, il lavoro, ma soprattutto le insicurezze. I dubbi e le paure di Emily verso il lato finanziario, nonostante aiutata nella gestione dalla madre, sono reali e non direttamente collegabili solamente alla sua cerchia lavorativa. Le tasse e le varie detrazioni non sono qualcosa che insegnano a scuola, e per quanto lei sia brava con i numeri ci sarà sempre qualcosa che si è persa per strada. Nel suo caso delle email.

Accanto a questo lato economico e meno personale arrivano insicurezze molto più personali e intime: quelle di Kría. Anche lei come Emily lavora come sex worker, ma da quando si è lasciata con il fidanzato si è ritrovata a non riuscire ad entrare in intimità con nessuno. Nonostante la connessione con la nuova amica, Kría non riesce ad avere un rapporto con lei. Questo porta al fallimento di quel progetto, di quella collaborazione tra le due che lei stessa aveva proposto. La delicatezza di Emily in questa situazione è quella che chiunque, soprattutto i più giovani, vorrebbero ricevere quando si ritrovano davanti ai dubbi della sfera sessuale.

Emily in ‘Skinny Love’

Luci al neon, sex toys e amicizia

Skinny Love è un insieme di luci soffuse, luci al neon, lenzuola e scatti fotografici. Anche quando Emily si trova all’aperto, da sola o in compagnia, o all’interno del bar nel quale lavora, la telecamera la segue con attenzione, lentezza, facendo sì che lo spettatore diventi una figura con la quale la protagonista vive. Lo spettatore è lì con lei in ogni momento, non la guarda da distanza. Ci sono tuttavia dei momenti in cui lo spettatore non è con lei. Alcune volte è con gli iscritti del suo canale, con i clienti dei suoi contenuti per adulti: è dalla parte opposta della telecamera e la guarda, con lo stesso desiderio di tutti gli altri. Non il desiderio sessuale di chi usufruisce di quei contenuti porno, ma con la curiosità di comprendere un mondo spesso nuovo ai suoi occhi.

L’atmosfera a luci rosse lascia spazio ad una tranquillità fuori dal comune. Le riprese in movimento, i primi piani, ma soprattutto la messa a schermo dei messaggi che la protagonista si scambia con le persone fanno sì che lo spettatore entri in quella cerchia intima e privata che caratterizza tutto il lungometraggio.

Tra i consigli di un’amica fidata (Júnía, interpretata da Berta Andrea Snædal) e quelli di una madre presente e protettiva Emily si rende conto che la sua relazione è perfetta così com’è.

Emily e Kría durante uno shooting di lavoro in ‘Skinny Love’

Skinny Love

  • Anno: 2024
  • Durata: 92'
  • Genere: commedia,
  • Nazionalita: Islanda
  • Regia: Sigurður Anton