Sad Jokes è un film tedesco di Fabian Stumm, presentato in anteprima al Filmfest München del 2024, dove lo stesso Stumm è stato premiato come Miglior Regista nella sezione German Cinema New Talent.
Il film è riproposto alla 40ª edizione del Lovers Film Festival di Torino, il più antico festival LGBT+, dove è presentato fuori concorso. Si tratta di un ritorno per il regista tedesco al festival torinese, avendo già partecipato nel 2023 con il suo lungometraggio Bones and Names.
Sad Jokes – Trama e recensione
Sad Jokes, scritto, diretto e interpretato dallo stesso Stumm, è una commedia tragicomica che segue le vicende di Joseph (Stumm), un regista omosessuale alle prese con una profonda crisi creativa e personale. Joseph si trova a dover affrontare contemporaneamente la lavorazione del suo nuovo film, la fine della relazione con il compagno Marc (Jonas Dassler) e la gestione quotidiana del figlio Pino (Justus Meyer), soprattutto dopo il ricovero per depressione della sua amica e coinquilina Sonya (Haley Louise Jones).
Uno sguardo sensibile sulla fragilità umana
Sad Jokes affronta temi centrali come la depressione, la famiglia queer e la resilienza emotiva, adottando uno stile narrativo che si muove con equilibrio tra il dramma e la commedia.
Il racconto di Stumm è misurato e intimo. La macchina da presa fissa, con movimenti ridotti al minimo, contribuisce a costruire uno sguardo distaccato e privo di giudizio. Questa scelta stilistica valorizza i silenzi, gli sguardi e i piccoli gesti quotidiani, restituendo una rappresentazione autentica e sincera della vita dei personaggi.
L’uso della luce, sobrio e dai toni naturali, rafforza ulteriormente questa impressione di realismo contenuto e discreto. La staticità della macchina da presa, inoltre, conferisce al film una struttura quasi episodica, frammentata come l’emotività dei personaggi e capace di rispecchiarne la condizione interiore.
Un perfetto equilibrio tra dramma e commedia
A emergere è una quotidianità essenziale, priva di fronzoli, in cui l’ironia contenuta nel titolo trova riscontro diretto nello stile del film. Il sottile equilibrio tra dramma e humor viene gestito con attenzione dal regista tedesco, il quale, come affermato in un recente intervista, ha tratto ispirazione dai grandi maestri del genere come Ernst Lubitsch, Nanni Moretti e François Truffaut.
C’è, infatti, la malinconia e la fragilità maschile di Truffaut, che caratterizza film come L’uomo che amava le donne (1977); c’è l’autoironia e l’irrequietezza interiore di Moretti, soprattutto di film come Caro Diario (1993) e Aprile(1998); e c’è la lezione di Lubitsch di trarre umorismo e riflessioni esistenziali da un contesto tragico, come nel capolavoro del 1942 To be or not to be.
In definitiva, Sad Jokes è un film che riesce a trattare temi difficili con delicatezza, restituendo una visione onesta e lontana dai drammi e dalla retorica. La convincente performance di Stumm e il suo approccio alla regia rappresenta una delle chiavi del successo del film, che trova il giusto equilibrio tra introspezione e leggerezza.