Tratto dall’omonimo romanzo di George Simenon datato 1964, La stanza azzurra è un thriller presentato nel 2014 al Cannes Film Festival (Festival di Cannes 2014) nella sezione Un Certain Regard, e attualmente disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video.
La stanza azzurra: sinossi
Julien Gahyde (Mathieu Amalric) è un uomo sposato che vive una relazione adulterina con una vecchia compagna di scuola, Esther Despierre (Stéphanie Cléau). Il rapporto tra i due, che sembrava limitarsi a una stanza dalle pareti azzurre, serpeggia fuori dalle quattro mura in una realtà che si scopre più sfaccettata. Il protagonista, ora sotto accusa, deve raccontare tutta la verità in seguito a omicidi in cui sembra coinvolto.

Le chambre bleue: dal romanzo alla sceneggiatura
Lo scrittore belga Georges Simenon pubblica il romanzo La Chambre Bleue nel 1964. Amalric, ispirato dall’ultima scena del suo film Tournée (chiamata la chambre bleue) e dalla proposta del produttore Paulo Branco di girare un film rapidamente, origina l’idea di rendere il romanzo giallo un prodotto cinematografico. “Il 25 febbraio abbiamo incontrato John Simenon, il primo aprile la sceneggiatura era pronta e il 15 luglio abbiamo iniziato a girare” afferma il regista, nonché attore protagonista, sceneggiatore e produttore esecutivo del film.
Mathieu Amalric spiega come la scelta del formato del film, in 4:3, sia stata ispirata dallo stesso Simenon. Tale decisione si allinea con la modalità cruda e fredda dello scrittore belga, oltre a permettere di catturare le altezze, ideale per inquadrare i corpi.
Tuttavia, il film si discosta dall’approccio dato dal libro, dalla visione dell’amore al genere del thriller psicologico. La stanza azzurra è una rivisitazione del classico materiale poliziesco francese adottando delle scelte registiche e narrative tipicamente moderne. Il film rifiuta una narrazione cronologica, preferendo un montaggio frammentato che alterna momenti presenti con flashback, in una costruzione simile a quella di Ascensore per il patibolo di Louis Malle. L’atmosfera sospesa e l’uso dell’ambiguità ricordano il cinema di Claude Chabrol, mentre il minimalismo psicologico e la tensione latente si avvicinano allo stile di Robert Bresson.
Una scelta politica? Il silenzio della carnalità
“In quel momento tutto era vero, perché viveva ogni cosa così come veniva, senza chiedersi niente, senza cercare di capire, senza neppure sospettare che un giorno ci sarebbe stato qualcosa da capire”
Allontanatosi dal thriller psicologico di Simenon, il regista silenzia le parole per far parlare i corpi. Non vi è artificiosità, né volontà di mascherarli. La nudità si sveste del pudore normativo per rappresentare la realtà. Le parole non sono abbastanza per esprimersi, sono limitanti e talvolta ambigue. Ci sono realtà che i due protagonisti possono comprendere solo sensorialmente. Così la dialettica duale del film sta nella scelta politica di rappresentare dei corpi nudi in un linguaggio opposto a quello richiesto negli interrogatori. Spiegare, dunque, ciò che indefinibile. Non si parla di carnalità, ma di dissezione.
Le domande poste al protagonista sembrano avere lo scopo di incriminare Julien non solo giuridicamente, ma anche moralmente. Il senso della colpa grava sul protagonista, che si vede costretto ad interfacciarsi con le azioni da prima dei tragici avvenimenti.
Tra quattro mura
“Eravamo come intrappolati in quella stanza, in quel desiderio”
La stanza azzurra, con il suo colore calmo e serafico, sembra inizialmente racchiudere uno stato di utopistica perfezione. È da tale idillio che ha origini la rovina dettata dall’amour fou che caratterizza la coppia di amanti. L’intimità si trasforma in oppressione e il confine tra desiderio e distruzione si sfuma. Il colore stesso, simbolo di serenità, si trasforma in una tonalità ambigua, che evoca tanto il sogno quanto la freddezza dell’isolamento. La narrazione, frammentata e sospesa tra passato e presente, riflette questo senso di incertezza e oppressione. I continui salti temporali logorano lo spettatore, trascinandolo in uno stato di tensione crescete.
Distribuzione
In seguito alla prima a Cannes il 16 maggio 2014, coincidente con la sua uscita nelle sale cinematografiche francesi, La Stanza Azzurra è stato distribuito in diversi paesi dal 2014 al 2015. In Italia, tuttavia, il film è arrivato solo nel 2018, esclusivamente tramite il mercato home video. Nonostante ciò, va sottolineata la sua partecipazione al Torino Film Festival nella sezione Competizione.