Ryan Coogler, regista statunitense, sta pian piano prendendo sempre più piede nell’industria Hollywoodiana, grazie ai suoi lavori, soprattutto con l’MCU. Partito con il film indipendente “Prossima fermata Fruitvale Station”(2013), con il quale ha vinto il premio Avenir per il miglior debutto al festival di Cannes, il regista ha poi girato “Creed” nel 2015, elogiato da critica e pubblico. Ha infine diretto due film sul personaggio MCU Black Panther, il primo nel 2018, il secondo nel 2022.
Confermata dalla Marvel stessa la realizzazione di un terzo capitolo della saga, il film era pensato di uscire tra il 2026 e il 2027. Coogler ha deciso però di posticipare, concordando con la produzione, l’uscita del film è attualmente prevista per febbraio 2028. Decisione motivata da lui stesso, che ha preferito concentrarsi sulla realizzazione del film “Sinners”, che uscirà la settimana prossima nelle sale italiane. Ritenuto dunque importante e pieno di significato per lui, soprattutto per suo zio, purtroppo deceduto prima che Ryan finisse il film.
Ha deciso dunque di portare a termine la sua missione in suo onore. Nel cast presente Michael B. Jordan nel ruolo di protagonista, nonché suo pupillo ormai dopo che ha preso parte a ben 4 dei suoi 5 film (“Sinners” incluso). In particolare in quest’ultimo, Jordan ricopre un doppio ruolo, visto che la storia è incentrata su due fratelli gemelli, che dopo aver vissuto entrambi una vita travagliata decidono di tornare nel loro paese natale. I due si renderanno presto conto che un male ancora più grande è pronto a tormentarli.
Primo film horror quindi per Coogler, che decide di usare metaforicamente la figura dei vampiri per indicare il male della comunità. Il tutto è reso ancora più suggestivo dal fatto che sia ambientato negli anni ’30 in una classica comunità contadina.
Il tributo allo zio nel film è messo in scena con la musica, visto la grande passione che nutriva per essa. Nel corso di una recente intervista Coogler ha infatti affermato: “Mentre lavoravo al film, mi sono chiesto: chi stava cercando di evocare ascoltando quelle canzoni? Erano più che semplice musica per lui. Stava rievocando dei ricordi? Stava pensando a un tempo e a un luogo specifico, mentre ascoltava quei brani?
Domande che sono dunque servite come spunto per la direzione delle scene. Ha infine concluso: “Con il successo dei due Black Panther sono diventato più consapevole di me stesso come regista, ho capito la strada che volevo percorrere, ciò che potevo e volevo fare. E questa consapevolezza è al servizio delle storie che voglio raccontare.”
Un rinvio più giustificato dunque quello di Black Panther, ma che non vediamo l’ora che esce nelle sale.
Articolo su “Black Panther“: LEGGI QUI
Articolo su “Black Panther: Wakanda for Ever“: LEGGI QUI
