Distribuito da Piperfilm, in sala dal 17 aprile, 30 notti con il mio ex è il nuovo lavoro di Guido Chiesa, vincitore del premio per il miglior film del concorso “Per il Cinema Italiano” del Bif&st 2025 con Per amore di una donna. Il cineasta piemontese presenta un’altra opera al cui centro si piazzano i rapporti umani e le infinite conseguenze che ne derivano.
Protagonisti della commedia romantica sono Edoardo Leo e Micaela Ramazzotti, brillantemente affiancati da un parterre di comici e di comprimari più che all’altezza dello scopo, da Claudio Colica ad Anna Bonaiuto, da Beatrice Arnera ad Andrea Pisani.
30 notti con il mio ex | La trama
Bruno (Leo) lavora in una società di consulenza finanziaria che ha aperto con un caro amico e che gli riempie le giornate. Preciso e prudente, l’uomo schiva i rischi come la peste. Peccato che conviva con una figlia adolescente, Emma (la bravissima Gloria Harvey), che gli rende l’esistenza piuttosto imprevedibile e movimentata. A peggiorare le cose, viene chiamato dalla comunità in cui l’ex moglie, Teresa detta Terry (Ramazzotti), ha trascorso gli ultimi anni.
Io vorrei solo che le cose fossero più semplici.

La nuova pellicola scritta e diretta da Guido Chiesa, 30 notti con il mio ex, porta sullo schermo Edoardo Leo e Micaela Ramazzotti, alle prese con una convivenza alquanto sopra le righe
Al termine del suo percorso di cura, la donna è pronta a essere reinserita in società. Ma per far sì che tutto vada per il meglio, deve dimostrare di essere in grado di cavarsela da sola, in autonomia. E, soprattutto, deve recuperare il rapporto con Emma. Se da questo punto di vista Terry non è affatto preoccupata, dal lato Bruno la faccenda non è così semplice come sperato. L’uomo non è affatto convinto che la convivenza con la sua ex, che gli viene richiesta dalla responsabile della comunità, sia una buona idea. Ma si lascerà convincere…
Saper trattare la malattia mentale
Se i titoli di testa fanno presagire qualcosa di particolarmente originale, divertente e colorato, solo alcune di queste caratteristiche possono essere attribuite anche alla storia. La sceneggiatura, scritta a quattro mani dallo stesso Chiesa e da Nicoletta Micheli, non possiede il giusto equilibrio, né tantomeno la profondità per dare spessore a molte delle situazioni tirate in ballo. Il rischio maggiore è, ovviamente, quello di banalizzare la malattia mentale, divenuta finalmente un tema di cui parlare e non più un tabù. Sebbene il concetto venga ben espresso attraverso il personaggio di Terry, si avverte uno sbilanciamento tra i momenti drammatici e quelli comici, che sono quelli che poi funzionano di più.
C’è del potenziale in ognuno di voi.

Complice una recitazione un po’ sopra le righe, che crea talvolta una sorta di divario tra le varie prove attoriali, 30 notti con il mio ex arranca nel centrare il segno, restando in bilico tra intrattenimento e critica sociale. Un po’ dispiace, sia per l’idea alla base, che conteneva degli spunti interessanti da affrontare, sia per la buona sintonia tra Leo e la Ramazzotti, che avrebbe potuto dare più slancio con una scrittura differente a sostenerli. Un’ultima nota, positiva, va al bellissimo brano di Malika Ayane, L’avresti detto mai, presente sui titoli di coda.
*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.