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Bolzano Film Festival

‘My boyfriend El fascista’: quanto siamo legati alle nostre ideologie?

Un dittico tra Cuba e l'Alto-Adige, un film che mette in discussione e apre dibattito. In collaborazione con Bolzano Filmfestival Bozen e Pordenone Docs Fest.

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Cuba e Alto-Adige si incontrano nel documentario autobiografico di Matthias Lintner, My boyfriend El fascista.

Presentato in collaborazione con il Bolzano Film Festival Bozen – BFFB e in concorso al Pordenone Docs Fest, il film è prodotto dalla Helios Sustainable Films, con il sostegno di IDM Film Commission Südtirol.

Crisi, Coppia, Patria

Uscito dal laboratorio di consulenza e accompagnamento destinato ai documentari in fase di ultimazione Nord/Est/Doc/Camp, My boyfriend el fascista è un film che vuole mettere in crisi: lo spettatore, le ideologie, i luoghi comuni.

Lintner apre la sua vita privata a se stesso e alla camera seguendo l’attivismo del compagno Sadiel Gonzalez (che firma anche la sceneggiatura del film), immigrato cubano in Sud Tirol che, attraverso la protesta attiva dall’Europa verso la liberazione del suo paese, si avvicina ai partiti di estrema destra italiani.

Nasce da questo incipit un discorso pulito, cinematograficamente valido ma che lascia un generoso livello di disagio e fastidio in chi osserva il racconto dall’altro lato dello spettro politico.

Lintner  ha studiato cinema in Italia e a Berlino, e si vede. Nonostante il film sia ricco di verità e attraversi istanti di profonda intimità l’immagine non perde mai un certo livello di attenzione alla grammatica cinematografica, al rapporto con la luce e all’estetica filmica.

Mathias riesce a far entrare nei luoghi più intimi della vita di coppia senza mai far sentire lo spettatore un voyeur e riesce ad agganciare momenti di tensione personale e ideologica con grande abilità, mettendo in primo piano un immagine pulita che riesce allo stesso tempo a non influenzare le azioni e le parole dei soggetti ripresi. Chi guarda attraverso la ripresa è sempre in prima fila al racconto senza disturbare i suoi protagonisti che continuano il viaggio vitale accogliendo l’audience anonima con calore.

Fascista è chi non accetta un modo di pensare, parlare, attuare

My boyfriend El fascista  è un occasione mancata che nasce da una serie di spunti di realtà potentissimi, da questioni vicine e lontane ma in primo piano nel nostro tempo che vengono fagocitate dal senso di disagio che il film crea.

Fa arrabbiare e spiazza perchè non lascia vero spazio al dialogo. Il film si arena lungamente sul carisma e il percorso di lotta e di evoluzione politica e spirituale di Sadel, lasciando però all’interno della storia un monologo a tratti snervante. Quello che poteva essere un dialogo tra le parti risulta spesso un monologo ove l’altro, Mathias, è impalpabile, trasparente.

Se la posizione di Sadel è comprensibile e legata al proprio vissuto e alle proprie personali ideologie (anche se è sempre un dolore veder nascere l’estremismo dal trauma personale), quella di Mathias è la vera contraddizione che lascia delusi e, spesso, annoiati. La controparte del dialogo non c’è, è muta, non riesce a controbbattere, lasciando chi guarda inerme e frustrato.

In questo l’evoluzione del rapporto di coppia, in primo piano sin dall’inizio per poi gradualmente sparire come si immagina sia successo anche nel tempo reale della narrazione, diventa più un appiglio ironico, un surplus immateriale che è giustamente liquidato sin da subito dallo stesso Sadel: quando mai una persona gay non può essere di destra? Vengono prima i diritti civili o i diritti sociali, economici e politici? Ironia vuole che in questo Marx darebbe ragione a El Fascista.

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  • Anno: 2025
  • Durata: 95'
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Matthias Lintner