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Bolzano Film Festival

‘Aura’: un’esplorazione delicata della paura del contatto

'Aura', cortometraggio di Stefania Accettulli, è presentato al Bolzano Film Festival Bozen (BFFB)

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'Aura': presentato al 38° BFFB, il nuovo cortometraggio di Stefania Accettulli affronta la paura del contatto attraverso la praticità del judo

Aura, diretto da Stefania Accettulli, è un cortometraggio del 2024 presentato alla 38ª edizione del Bolzano Film Festival Bozen (BFFB) nella sezione Local Heroes. Aura è intenso e raffinato, esplora con sensibilità la complessità delle relazioni umane, ponendo al centro della narrazione la paura del contatto, sia fisico che emotivo. In un mondo sempre più frammentato e distante, Accettulli ci invita a riflettere sul significato profondo della connessione umana, utilizzando il linguaggio del corpo come strumento espressivo primario.

La trama e il potere simbolico del judo

La trama si sviluppa attorno alla storia di due giovani judoka, interpretate da Irene Vetere e Greta Esposito, che si incontrano sul tatami e iniziano un percorso di avvicinamento graduale, fatto di esitazioni, silenzi e piccoli gesti. Il judo, arte marziale tradizionalmente definita come “la via della gentilezza”, diventa in Aura una metafora potente: non solo disciplina fisica, ma spazio sicuro in cui imparare ad affidarsi all’altro, ad abbassare le difese e a lasciarsi toccare, nel senso più profondo del termine.

Un legame che cresce lentamente

Il rapporto tra le due protagoniste evolve con delicatezza, passando da una distanza iniziale – dettata da paure, traumi e diffidenze – a una vicinanza sincera e trasformativa. Le performance di Vetere ed Esposito sono notevoli per la loro autenticità: entrambe riescono a rendere palpabili le sfumature emotive dei loro personaggi, con uno sguardo, un’esitazione o un semplice contatto delle mani. La loro recitazione, mai forzata, contribuisce a creare un’atmosfera di intimità che coinvolge lo spettatore a livello empatico.

Le interpretazioni secondarie: un punto debole

Tuttavia, non tutte le interpretazioni del cast raggiungono lo stesso livello di profondità. Alcuni ruoli secondari risultano meno convincenti e talvolta sfiorano l’amatorialità, introducendo una lieve discontinuità nel tono complessivo del film. Nonostante ciò, questi momenti non compromettono la forza del messaggio né l’efficacia emotiva del cortometraggio, che mantiene una coerenza stilistica e narrativa apprezzabile.

Riconoscimento al Bolzano Film Festival 2025

Aura è stato selezionato per partecipare alla 38ª edizione del Bolzano Film Festival Bozen (BFFB), in programma dal 4 al 13 aprile 2025, nella sezione Local Heroes. Questa categoria è riservata alle produzioni cinematografiche provenienti dall’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino e celebra i talenti emergenti del territorio. La presenza di Aura in questa sezione rappresenta un importante riconoscimento per Stefania Accettulli, non solo per la qualità estetica e narrativa dell’opera, ma anche per l’attenzione riservata alla valorizzazione del contesto locale.

Una produzione giovane e radicata nel territorio

Uno degli aspetti più interessanti del film è proprio la sua genesi: Accettulli ha scelto di lavorare con una troupe composta interamente da giovani professionisti del Trentino-Alto Adige, creando un ambiente di lavoro coeso e stimolante. Questa scelta non solo contribuisce a valorizzare le risorse del territorio, ma si riflette anche nella freschezza visiva e nella cura dei dettagli tecnici, dalla fotografia alla colonna sonora, che accompagna con discrezione e coerenza le evoluzioni emotive delle protagoniste.

Fotografia e stile visivo

Un elemento particolarmente degno di nota in Aura è la fotografia, curata con grande attenzione al dettaglio e alla composizione. I colori tenui e le luci morbide contribuiscono a creare un’atmosfera sospesa, quasi onirica, che ben si sposa con il tono intimo e introspettivo della narrazione. Le inquadrature, spesso ravvicinate, sottolineano la fisicità del judo ma anche la vulnerabilità dei corpi in relazione, rendendo visibile l’invisibile: la tensione emotiva, il desiderio di vicinanza, la paura del rifiuto. La scelta di ambientazioni sobrie ma suggestive rafforza il senso di isolamento iniziale e rende ancora più significativo il progressivo avvicinamento tra le due protagoniste. La fotografia, in questo senso, non è solo un accompagnamento estetico, ma parte integrante del linguaggio narrativo del film.

Un’opera piccola ma potente

Aura è un’opera che, pur nella sua brevità, riesce a lasciare il segno. È un cortometraggio che parla con sincerità di fragilità, contatto e crescita, riuscendo a toccare temi universali con uno sguardo intimo e poetico.

Nonostante alcune imperfezioni marginali, il film si distingue per la sua capacità di suscitare empatia e riflessione, confermandosi come un piccolo gioiello del cinema indipendente italiano. La sua selezione al Bolzano Film Festival 2025 lo consacra come una delle voci più interessanti del panorama cinematografico regionale e nazionale.

Aura

  • Anno: 2024
  • Durata: 15'
  • Distribuzione: Beagle Film
  • Genere: Drama
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Stefania Accettulli