Aggiudicatosi il Leone d’argento alla regia presso la settantanovesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, approda in blu-ray per CG Entertainment Bones and all. Il lungometraggio che nel 2022 ha segnato il ritorno per l’attore newyorkese Timothée Chalamet sotto la regia di Luca Guadagnino. Al cui servizio era stato cinque anni prima per il chiacchieratissimo Chiamami col tuo nome. Dall’omonimo libro di Camille DeAngelis, una atipica storia di cannibalismo ambientata negli anni Ottanta e che parte dalla figura della giovanissima Maren alias Taylor Russell.
Giovanissima che, azzannato il dito di un’amichetta durante una festicciola, viene poco dopo abbandonata dal padre.
Ritrovandosi, di conseguenza, ad andare alla ricerca della madre che già da diverso tempo aveva lasciato marito e figlia. Man mano che, grazie al suo particolare olfatto che le consente di riconoscere i propri simili, ne incontra almeno due. Prima l’attempato e inquietante Sully, dal volto di Mark Rylance, poi il Lee incarnato, appunto, da Chalamet, solitario dall’animo combattivo. Ed è proprio questo loro primo amore a caratterizzare il viaggio on the road su cui si costruiscono le circa due ore e dieci di visione.

Perché Bones and all rappresenta la seconda esperienza horror per il cineasta palermitano dopo la personale rivisitazione del capolavoro argentiano Suspiria. Il Suspiria da cui, tra l’altro, presente anche in quel rifacimento proviene la Jessica Harper qui calata nel personaggio di Barbara Kerns. A completamento di un buon cast comprendente, tra gli altri, Chloë Sevigny e il David Gordon Green regista dell’Halloween 2018 e dei suoi due sequel. Mentre la Lick it up dei Kiss figura nella colonna sonora e i due protagonisti vanno alla continua ricerca di identità e bellezza.
Chiaramente nel tentano di trovare il proprio posto in un mondo pieno di pericoli che non riesce a tollerare la loro natura.
Man mano che la narrazione scorre lenta e che Guadagnino si riconferma autore tecnicamente dotato. Oltre che capace di sfoderare il necessario coraggio nei momenti da puro film dell’orrore. Momenti decisamente violenti e non privi di spargimenti di liquido rosso. Tanto da trasudare quasi la stessa crudezza di una certa produzione underground. Produzione partorita tra il decennio reaganiano e gli anni Novanta sia negli Stati Uniti che in alcuni paesi europei. Ne è una testimonianza in Bones and all l’omicidio consumato dopo un amplesso omosessuale. Con sedici minuti di backstage e sei brevi featurette nella sezione extra del disco.