Amazon Prime Video ci regala un nuovo thriller psicologico pronto a far discutere: Holland, che vede come protagonista Nicole Kidman. Il film è uscito il 27 marzo, in successione al suo debutto al South by Southwest Festival. Accanto all’attrice, troviamo Matthew Macfadyen (Succession), Gael García Bernal e il giovane Jude Hill. Dietro la macchina da presa, invece, la regista Mimi Cave, già nota per la sua dramedy horror e body horror all’interno del suo debutto, Fresh. Quale direzione prenderà Holland rispetto alla sua opera prima? Quale genere prediligerà? La regista in un intervista ha sostenuto che:
“Tante storie ormai vengono raccontate in modi diversi, in TV, al cinema o in streaming. La cosa bella è proprio poter mescolare i generi e toccare tanti punti emotivi diversi. Holland è un’esperienza movimentata: si spera che si rida, ci si spaventi, si resti col fiato sospeso… È un viaggio emozionante, da vivere fino in fondo”
Cosa ci Nasconde?
Nancy Vandergroot (Kidman) è un’insegnante con una vita apparentemente perfetta, in grado di rispettare i canoni della società, nella pittoresca cittadina di Holland, Michigan. Una città che la regista stessa descrive come una città periferica, ma al contempo molto ricca di tradizioni, come ad esempio la parata del Tulip Time. Una vita di cui la stessa Nancy dice:
“ É come il monossido di carbonio, è così tranquilla e comoda e non mi accorgo neanche che sto soffocando.”
Una vita in cui vorrebbe vivere e non solamente esistere. La monotonia viene presto interrotta, quando sospetta che il marito Fred (Macfadyen), stimato oculista, le nasconde qualcosa. Con l’aiuto del collega Dave Delgado (Bernal), la presunta moglie perfetta scopre diversi segreti che ribalteranno la sua percezione della realtà.
L’ambientazione nei primi anni 2000 regala un fascino nostalgico, in grado di aggiunge profondità alla storia. La regista, cresciuta nel Midwest, ha voluto ricreare un’epoca in cui l’alienazione e la paranoia sociale avevano un sapore del tutto differente.
Ossessione o Realtà? Il Fascino Oscuro di Nancy
Nancy non è solo una moglie sospettosa: la sua fissazione per la verità sfocia in un morboso controllo. La sua ossessione per il marito ed il figlio sfuma nel patologico. Il confine tra paranoia e realtà si assottiglia sempre più, rendendo difficile capire se Nancy sia vittima oppure artefice del suo stesso dramma. L’ossessione in Holland può essere vista come la manifestazione dell’Ombra repressa di Nancy. Un lato oscuro di sé che, per adattarsi alle convenzioni sociali, è stato soffocato per anni. Tuttavia, i sospetti e il bisogno di controllo sul marito la spingono in un conflitto interiore tra la sua immagine pubblica e le sue pulsioni più profonde. Il risultato è una spirale che la divora, proprio come accade in Black Swan, dove l’Ombra di Nina assume un ruolo distruttivo nel suo percorso verso la perfezione.

Questa dinamica richiama l’atmosfera di Fresh, dove l’ossessione di Steve, interpretato da Sebastian Stan, si trasforma in possessione e controllo. Qui, Cave gioca su un terreno più sottile, costruendo una tensione psicologica che esplode solamente alla fine. Una regia raffinata che punta più sull’atmosfera che sugli shock visivi.
Nicole Kidman: Vittima o Burattinaia?
Nancy è solo una moglie preoccupata o c’è di più? La sua paranoia aumenta fino a diventare inquietante. La ricerca della verità sembra nascondere un desiderio più profondo: spezzare la monotonia della sua vita “perfetta”. Alcuni critici la paragonano a personaggi femminili complessi già interpretati da Kidman, come quello di Baby Girl, uscito anche esso quest’anno, dove il suo personaggio sfida i limiti della propria esistenza.
Questa fase della carriera di Kidman la vede esplorare personaggi ambigui, donne che cercano di evadere da una realtà che non le soddisfa, spesso con conseguenze devastanti. La sua interpretazione in Holland è sfaccettata; la rende fragile e risoluta, ma anche vittima e carnefice allo stesso tempo.
Un Duetto da Detective: Nancy e Dave
Uno degli aspetti più interessanti è il rapporto tra Nancy e Dave.
“Dave, all’inizio, è un po’ solo, nel senso peggiore del termine: non riesce a connettersi con nessuno. E Nancy è l’unica che lo guarda, davvero lo guarda dentro. C’è una connessione immediata.”
Dice Gael García Bernal. Nancy trova in Dave un alleato fondamentale. Dave, più scettico e pragmatico, funge da contrappeso alla crescente paranoia di Nancy, in una tensione intrigante tra i due. Il loro gioco investigativo, più che risolvere un mistero, sembra portarli sempre più in profondità in una spirale di dubbi e rivelazioni che sfida il confine tra giusto e sbagliato.