‘Handsome Guys’ un horror “maledettamente” divertente

Gag esilaranti e una presa in giro al genere horror da far invidia ai grandi cineasti: è questo quello che si è visto sullo schermo della 23esima edizione del Florence Korea Film Fest con Handsome Guys di Nam Dong-hyub.

Due facce apparentemente poco rassicuranti (quelle di Lee Sung-min e di Lee Hee-jun) e una serie di situazioni al limite dell’assurdo sono solo gli ingredienti principali di un film nel quale non si smette mai di ridere, dall’inizio alla fine.

La sinossi di Handsome Guys

I due amici Jae-pil e Sang-gu si trasferiscono nella casa di campagna dei loro sogni ma, fin dal loro arrivo, a causa del loro aspetto tutt’altro che rassicurante, finiscono nel mirino della polizia locale. Oltre a essere perseguitati da una serie di equivoci che li mette in cattiva luce, un antico spirito maligno, che riposava nel seminterrato della loro casa, viene accidentalmente risvegliato scatenando le sue forze demoniache. (Fonte: Florence Korea Film Fest)

La recensione

Iniziando nel più classico dei modi Handsome Guys (si) prende in giro, alternando più generi e mescolando le carte in tavola insieme a tutti quegli stereotipi che permettono fin da subito di inserire il film in un determinato filone, salvo poi dover cambiare idea. Tutto è ribaltato con lo scopo di creare non solo dinamismo, suspense e curiosità, ma anche e soprattutto divertimento e risate.

Se i due protagonisti sembrano solo due sventurati ai quali capita qualsiasi tipo di sciagura, ci sono anche tutti gli altri personaggi, che ruotano attorno, che contribuiscono a rendere esilaranti, seppur macabre e splatter, tante scene e tanti momenti.

L’elenco di tutte le situazioni meritevoli di una menzione sarebbe troppo lungo, dalla scena del salvataggio di Mina dal lago alla scena nella quale Sang-gu si trasforma in un ballerino di danza classica durante la preparazione della colazione. Ogni scena è completamente capovolta per dar modo allo spettatore di essere costantemente sorpreso.

Ai limiti dell’assurdo

Riuscire a sviscerare quello che ogni scena di Handsome Guys nasconde richiede(rebbe) un lavoro certosino perché ogni sequenza, oltre a regalare tanto divertimento, è costruita con minuzia di particolari in modo da non lasciare niente al caso. Ogni elemento, dai personaggi alle ambientazioni, ha un suo significato. E per questo fa ancora più divertire quello che vediamo sullo schermo, realmente ai limiti dell’assurdo con una serie di escamotage che sorprendono costantemente e non fanno mai adagiare lo spettatore, perennemente impreparato di fronte agli accadimenti che si susseguono. Ogni volta accade esattamente l’opposto di quello che lo spettatore pensa di star per vedere. Ed è proprio in questo che risiede la genialità di Nam Dong-hyub che, facendo ridere, riesce a fare anche una feroce critica alla normalità.

Cos’è davvero bello e brutto?

Alla base di tutti questi equivoci c’è un solo elemento: i due malcapitati non solo sono i nuovi arrivati (quindi gli stranieri), ma sono anche brutti (a differenza di quanto il titolo voglia farci credere). L’apparenza in un film come Handsome Guys gioca quindi un ruolo fondamentale, anche nella decisione stessa di riprendere, come detto, anche in maniera splatter, e con dovizia di particolari, le morti che si susseguono. La ricerca di un’esagerata ferocia (seppur accidentale) nelle dipartite dei giovani non è altro che una riflessione su quello che siamo abituati a vedere ormai quotidianamente sulle pagine dei quotidiani o sui telegiornali di tutto il mondo.

Handsome Guys: maledettamente divertente

Ad accompagnare i due convincenti protagonisti indiscussi di una storia assurda, ci sono, oltre alla giovane Mina e ai suoi amici, anche due poliziotti, incapaci di comprendere quello che succede intorno a loro, tanto da diventare essi stessi vittime e carnefici del sistema.

Al di là della conclusione che riassume tutto quanto è accaduto, grazie a tutte le peripezie che Jae-pil e Sang-gu si ritrovano ad affrontare, a emergere su tutto è anche il profondo legame di amicizia fraterna tra i due che sono pronti, anche nelle situazioni più assurde e più al limite del ridicolo, a tendersi la mano e aiutarsi a vicenda, arrivando anche al punto di sacrificarsi, sia metaforicamente che materialmente, l’uno per l’altro. Una grande prova di coraggio, dopo tutto il terrore al quale hanno assistito.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli