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Mubi Film

Working Girls. La (non) vita delle sex workers

Lizzie Borden firma un'opera che racconta con uno sguardo autentico e minimalista la quotidianità del lavoro sessuale.

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Working Girls, distribuito in Italia con il titolo Le professioniste del peccato, è un film indipendente americano del 1986 prodotto, scritto e diretto da Lizzie Borden e reperibile in esclusiva su Mubi.

Recensione e trama di Working Girls

Sulla scia di quel manifesto femminista, anticlassista e antirazzista che era la sua opera prima, Born in Flames (1983), Lizzie Borden, al suo secondo lungometraggio, si addentra nella vita di alcune sex workers che si guadagnano da vivere lavorando in una casa a luci rosse a Manhattan. Rispetto alla visione frenetica e rivoluzionaria del film precedente, Working Girls indaga con assoluto realismo e minimalismo – che richiama lo stile akermaniano di Jeanne Dielman, 23, quai du Commerce, 1080 Bruxelles – una giornata della protagonista Molly (Louise Smith), laureata in Letteratura e Storia dell’arte, che insieme alle colleghe Dawn e Gina è chiamata a gestire e sopportare le pressanti richieste dei clienti e della padrona del bordello, Lucy.

Una routine alienante

Working Girls, girato quasi esclusivamente all’interno della casa di lavoro, restituisce una visione claustrofobica e opprimente della vita lavorativa delle protagoniste che, insieme a uno stile registico volutamente statico e lento e ad una fotografia dai toni freddi, contribuisce a rappresentare in maniera efficace la monotonia delle loro giornate. Questo aspetto è enfatizzato anche dalla circolarità della narrazione – il film si apre e si chiude nel letto della protagonista, ad indicare inizio e fine della sua giornata – che mette in evidenza il senso di alienazione e di svuotamento emotivo della protagonista, altro richiamo al capolavoro di Chantal Akerman.

Molly, Down e Gina, le sex workers del turno di giorno, sono di fatto relegate al ruolo di “schiave” della loro padrona, la quale, invece, passa le giornate a fare shopping e a ostentare i suoi acquisti e le sue ricchezze. Il suo unico scopo e la sua spietata pretesa sono l’incondizionata soddisfazione dei clienti da parte delle ragazze, chiamate a tralasciare pensieri e problemi della vita personale: praticamente trasfigurate in manichini, automi, oggetti privi di una qualsiasi traccia di umanità. Emblematica, in questo senso, è la scena in cui Mary, una ragazza assunta da poco, viene richiamata da Lucy (Ellen McElduff) per aver risposto a un’emergenza familiare che riguardava sua figlia, distogliendo temporaneamente l’attenzione dal cliente.

Le difficili condizioni a cui sono costrette le sex workers, i pregiudizi che aleggiano su questo mestiere, le dinamiche di potere e la mercificazione del corpo femminile spingono le protagoniste a nascondere il loro lavoro e, segretamente, a sperare un futuro diverso: Dawn fantastica di diventare avvocato, Gina sogna di aprire una boutique, mentre Molly, in una delle poche scene all’esterno, viene ripresa nell’atto di osservare in silenzio dei bambini che giocano al parco, immaginando, forse, un’alternativa alla realtà soffocante del bordello.

Il lavoro delle sex workers come specchio delle disuguaglianze sociali

Lizzie Borden, dunque, attraverso una visione analitica e distaccata, mostra la precarietà e lo sfruttamento come elementi strutturali del capitalismo, soprattutto in un contesto come quello dell’America reaganiana degli anni ’80, in cui la promozione delle politiche neoliberiste del Presidente repubblicano aveva accentuato le fratture e polarizzato la società.

Degno erede di questa visione, Sean Baker – fresco vincitore di cinque premi agli Oscar 2025 e precedentemente premiato con la Palma d’oro al Festival di Cannes per il suo film Anora – nelle sue opere Tangerine e Anora dona visibilità al lavoro delle sex workers mettendo in luce le contraddizioni di una società che inneggia all’uguaglianza e alla democrazia, ma che di fatto continua a perpetrare ingiustizie nei confronti delle classi sociali più disagiate.

Working Girls

  • Anno: 1986
  • Durata: 91 minuti
  • Distribuzione: Film Miramax
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Stati Uniti
  • Regia: Lizzie Borden