Ca’ Foscari Short Film Festival

‘Punter’: cosa significa?

Una storia di ludopatia, dove un figlio in cerca dell’amore paterno si ritrova immischiato in scommesse e debiti dentro un mondo più grande di lui.

Published

on

Al Ca’ Foscari Short Film Festival viene presentato Punter, un cortometraggio di Jason Adam Maselle, regista di Johannesburg che ha conseguito un master in regia alla Tisch School of the Arts a New York. Il suo più recente film, ambientato nella sua città di provenienza, ci offre un quadro realistico quanto doloroso del Sudafrica contemporaneo, mettendo a nudo relazioni disfunzionali causate dal gioco che diventa malattia.

Punter: un rollercoaster di emozioni

Brett è un ragazzino che decide di fare una sorpresa al padre: spende tutti i suoi risparmi per comprargli una torta di compleanno. Ma per Harris festeggiare ha un altro significato e porta il figlio al solito locale in cui gioca d’azzardo. Spaventato dai creditori, il padre forza il figlio a piazzare la scommessa al posto suo. Brett non vuole, ha la torta in braccio e vorrebbe tornare a casa prima che si sciolga. Il padre insiste e il figlio, nel disperato tentativo di conquistare l’attenzione paterna, accetta di entrare in una realtà più che inadatta alla sua giovane età.

Per l’agitazione Brett si confonde e piazza la scommessa sbagliata facendo arrabbiare il padre. L’errore si scopre in realtà fortunato e la scommessa vincente. Tuttavia, anziché godersi la ricompensa, Harris è perseguitato e poi picchiato dai suoi creditori in cerca dell’assegno. La situazione è salvata dal figlio, che con furbizia riesce a rubare l’assegno e lo consegna al padre con entusiasmo. Nel mentre la torta è stata dimenticata, si scioglie lentamente sul sedile della macchina.

Un continuo sali e scendi di eventi ed emozioni dimostrano l’ingegnosità di Brett, che alla fine riesce a soddisfare il padre, ma a che prezzo?

Il degrado morale e una relazione disfunzionale

Come in altri suoi film, Maselle decide di trattare un tema sensibile e controverso del suo Paese di origine.

I due attori Tiago Marques e Bouwer Bosc rappresentano una complicata relazione padre-figlio aggravata dall’ambiente degradato in cui vivono. I vari aspetti problematici del loro rapporto si svelano progressivamente, suscitando nel pubblico un senso di inadeguatezza sempre crescente. Se le prime scene mostrano un normale, e quasi amorevole, momento tra padre e figlio, in seguito le tensioni appaiono quando il padre ruba delle candeline, andando contro i principi morali del figlio. Questi ultimi vengono messi alla prova durante tutto il corto e Brett è sempre più disposto a rinnegare le sue convinzioni pur di guadagnare un po’ di valore negli occhi del padre.

Alla fine di Punter il figlio ripropone un comportamento che prima aveva esplicitamente condannato: ruba l’assegno e lo consegna al padre. Lui, però, non riesce a rallegrarsene, né ringrazia: il suo pensiero vola alla prossima scommessa per la quale necessita dell’istinto del figlio, diventato ormai il suo portafortuna personale.

Un finale aperto: il destino di Brett

Brett è direttamente coinvolto nel mondo del gioco d’azzardo, al quale il padre lo introduce senza scrupoli. Il giovane, che sembra rappresentare un codice morale fermo, non vede nel padre un modello da seguire, ciononostante i loro destini potrebbero essere simili.

L’episodio è tuttavia una novità nella vita di Brett: al centro scommesse ha sempre uno sguardo perso e incerto, un ambiente caotico al quale non è abituato. È qua che impara lo slang per “giocatore d’azzardo”, punter, spiegatogli quasi come fosse una profezia personale.

Quanto sarà determinata la vita di Brett da questo evento?

 

Elisa Antonia Blaj

Exit mobile version